Droga, è polemica: se la Fini-Giovanardi è incostituzionale, sono illegittime le condanne?
Se una pena è stata inflitta sulla base di una legge dichiarata incostituzionale, è illegittima anche la sua esecuzione? È un nodo centrale che si pone – e a breve avremo un risposta – rispetto alle condanne passate in giudicato per violazione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, norma “bocciata” dalla Corte Costituzionale a febbraio. Sul punto si dovrà pronunciarsi la Cassazione: l’udienza tanto attesa è fissata per il 29 maggio. È sorto, quindi, il problema se da queste condanne definitive deve essere eliminata la parte di pena illegittima oppure se il condannato deve scontare l’intera pena per il quale era stato condannato. La soluzione del problema non è così semplice: sembrerebbe evidente che finire in carcere per scontare una pena comminata da una legge che la Corte costituzionale ha poi dichiarato illegittima urterebbe il buon senso comune. Ma, come si sa, nelle prassi giudiziarie il senso di giustizia non sempre riesce a prevalere sui tradizionali formalismi, sicché tra i nostri giudici è nato un contrasto. Alcune sentenze, richiamandosi «all’insieme dei principi costituzionali che regolano l’intervento repressivo penale», ritengono che non sia «costituzionalmente giusta, e perciò eseguibile, anche soltanto una frazione della pena, se essa consegue all’applicazione di una norma contraria a Costituzione». Altre sentenze oppongono a queste ragioni di giustizia la tradizionale “intangibilità del giudicato”, per cui in sede di esecuzione non si potrebbero ritoccare le pene irrogate con condanne definitive.
Su questo contrasto si pronunceranno gli ermellini a sezioni unite. Ricordiamo che la decisione della Consulta ha di fatto ripristinato la distinzione tra droghe pesanti e leggere che la Fini-Giovanardi aveva abolito. E ha anche chiarito che per i procedimenti in corso vale il “favor rei”. I dubbi restano per le condanne definitive, anche perché non c’è stato per ora un adeguamento legislativo sul piano strettamente penale. Quelle condanne vanno riviste applicando la pena più blanda prevista per le droghe leggere o predomina l’intangibilità del giudicato? La decisione è molto attesa anche per i riflessi che potrebbe avere sulle carceri congestionate, dal momento che riguarda migliaia di detenuti.