Tariffe: con l’anno nuovo arriva una raffica di rincari da 677 euro

2 Gen 2015 10:24 - di Carlo Marini

Il 2015 per i contribuenti italiani inizia sotto il segno dei rincari. Federconsumatori e Adusbef hanno già calcolato che il 2015 porta con sé un “salasso” complessivo, tra prezzi e tariffe, di 677 euro. Per gli alimentari si dovrebbero spendere ad esempio 125 euro in più e per l’Rc auto 12 euro in più. L’incremento previsto per le tariffe autostradali è del 2% (+37 euro) e per l’acqua del 4% (+22 euro). Anche le tariffe professionali aumenteranno, così come quelle postali. Resta l’incognita Tasi, visto che il governo ha bloccato lo scatto automatico dell’aliquota al 6 per mille, concedendo però ai Comuni di aumentare quella base dello 0,8 per mille, come già l’anno scorso.

La stangata sugli automobilisti

Tra le vittime dei rincari in prima fila ci sono proprio gli automobilisti. Nonostante i ribassi su benzina e gasolio, tra pedaggi, bolli e multe gli italiani si ritroveranno a spendere di più. A fare i calcoli è il Codacons che per il rincaro dei pedaggi autostradali stima un aumento medio dell’1,32%. Percentuale che coincide con quella già annunciata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, secondo cui l’adeguamento tariffario è una misura «necessaria» per uscire dalla recessione. Il Codacons mette in fila tutti i diversi rialzi per chi si mette alla guida: oltre ai pedaggi, novità toccheranno le multe. Una «stangatina» per l’associazione a tutela del consumatore, che riguarderà le «violazione del Codice della strada, i cui aumenti entreranno in vigore il prossimo 10 gennaio». L’adeguamento biennale degli importi delle sanzioni porterà, spiega, “a pagare lo 0,8% in più rispetto allo scorso anno». Non solo, aggiunge il Codacons, nel 2015 «torna il bollo per le auto storiche, che interesserà tutti i possessori di automobili e moto la cui età è compresa tra i 20 e i 29 anni”. Ecco che il Codacons già elegge la categoria degli automobilisti come la più «tartassata» d’Italia. «Basti pensare, ricorda il presidente Carlo Rienzi, che nel 2014 i costi per il mantenimento di una vettura hanno raggiunto i 4.500 euro, ovvero il 25% del reddito di una famiglia media”.

Dal 2010 tariffe pubbliche rincarate del 19%

Rincari complessivi che, solo nell’anno appena passato, hanno comportato un salasso di 324 euro a famiglia. Nei calcoli della Cgia di Mestre, tra il 2010 e il 2014 solo in Spagna le tariffe pubbliche sono rincarate più di quelle italiane. Se in Spagna l’aumento medio è stato del 23,7%, in Italia l’incremento è stato del 19,1%, mentre nell’area Euro la variazione è stata di +11,8%. Secondo la Cgia, nel nostro Paese i rincari maggiori hanno interessato le tariffe locali. Se per l’acqua i prezzi praticati rimangono ancora adesso tra i più contenuti d’Europa, gli aumenti registrati dai rifiuti sono invece «del tutto ingiustificabili». A causa della crisi economica – spiega l’associazione – negli ultimi 7 anni c’è stata una vera e propria caduta verticale dei consumi delle famiglie e delle imprese: conseguentemente e’ diminuita anche la quantità di rifiuti prodotta. Con meno spazzatura da raccogliere e da smaltire, le tariffe sarebbero dovute scendere e, invece, sono inspiegabilmente aumentate. Nell’ultimo anno, a seguito del passaggio dalla Tares alla Tari, gli italiani hanno pagato addirittura il 12,2% in piu’, contro una inflazione che è aumentata solo dello 0,3.

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