Ségolène Royal ai francesi: «Salvate il pianeta, non mangiate Nutella»
«Non mangiare più la Nutella per salvare il pianeta». È l’ultima battaglia del ministro francese dell’Ecologia, Ségolène Royal, che intervistata in diretta tv al Grand Journal di Canal+, ha invitato i telespettatori a non mangiarne più per contribuire a salvare il pianeta. In vista della conferenza internazionale sul clima in programma a dicembre a Parigi, Royal ha insistito sul fatto che «la deforestazione massiccia che come conseguenza ha anche il riscaldamento climatico». E, siccome la deforestazione è causata anche dall’uso dell’olio di plama, contenuto nella Nutella, l’ex compagna del presidente Francois Hollande, invita a non mangiare più la crema spalmabile più famosa al mondo. Pronta la risposta del gruppo Ferrero che produce la Nutella. «Ferrero utilizza al 100% olio di palma certificato sostenibile per i suoi prodotti confezionati a Villers-Ecalles». Lo precisa la consociata francese del colosso dolciario rispondendo al ministro dell’Ecologia francese, Segolene Royal, che ha invitato i francesi a non mangiare più Nutella per salvare il pianeta. Ferrero Francia ricorda di avere preso «numerosi impegni per quanto riguarda l’approvvigionamento di olio di palma», la cui coltivazione «può andare di pari passo con il rispetto dell’ambiente e delle popolazioni».
Nutella, da 51 anni un successo globale
La Ferrero è il quarto gruppo dolciario del mondo anche grazie alla Nutella, che è sul mercato ormai da 51 anni. Proprio la cioccolata spalmabile rappresenta il singolo prodotto leader del gruppo con un fatturato di circa 1,7 miliardi di euro. Mercati leader Germania, Francia, Italia e Stati Uniti. La data ufficiale di nascita della Nutella è il 20 aprile 1964, quando dallo stabilimento Ferrero di Alba esce il primo barattolo di Nutella. Un’idea nata gia’ negli anni ’20 quando la famiglia Ferrero pensa a una merenda al cioccolato e a basso prezzo da mangiare con il pane. Un alimento che, secondo Pietro Ferrero, era perfetto per gli operai che andavano in fabbrica portandosi pane e salumi o formaggio. La crema al cioccolato diventa alle nocciole per la grande tradizione della gianduia in Piemonte e per la notevole disponibilità di nocciole. Non è ancora la ricetta giusta, non è la crema da spalmare e non ha ancora il nome nutella. Nel 1946 quando arriva nei negozi si chiama Giandujot, o Pasta gianduja, costa 4-5 volte meno del cioccolato tradizionale. Si vende a peso e si taglia a fette per imbottire i panini. Nel 1951 diventa Supercrema, una conserva vegetale venduta in barattoli. Nel 1963 Michele Ferrero, figlio di Pietro, decide di commercializzare il prodotto in tutta Europa. Ingredienti, etichetta e nome cambiano. Un anno dopo il primo barattolo di nutella dal sostantivo nut, noce, e il suffisso italiano “ella”. Cinquant’anni di successi. Compare in una scena del film Bianca di Nanni Moretti, in saggi e libri di ricette, la citano nelle canzoni Giorgio Gaber («Se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è ancora di sinistra» canta) e i Negrita. Oggi, a 51 anni dalla nascita, si vendono circa 250 mila tonnellate di Nutella in 75 paesi diversi.