Tra una zuppa di latte e un hamburger la Boldrini attacca gli italiani “razzisti”
Ha osservato tante piante, ma proprio tante la presidente della Camera Laura Boldrini all’Expo. Oltre 300 specie, per essere precisi. Le ha analizzate una dopo l’altra. E ha avuto in dono un Bonsai di ulivo, che l’ha aiutata ad essere ancora più “buonista” nei confronti dei migranti e ancora più “cattiva” nei confronti di quegli italiani che protestano per la presenza dei centri di accoglienza.
La Boldrini assaggia la zuppa di latte e dice che…
Ma sì, ha detto a più riprese, non c’è emergenza in Italia, dobbiamo tutti «imparare a stare insieme». L’emergenza, secondo la Boldrini,c’è nel Mediterraneo e non qui da noi. Anzi, il nostro Paese ha accolto pochi migranti, solo lo 0,1 per cento della popolazione. Parole ribadite anche a cena: Laura Boldrini ha voluto visitare infatti il Refettorio Ambrosiano e si è fermata a cenare con alcuni degli ospiti. Ad accoglierla, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia con la moglie. La cena è stata preparata da uno chef giapponese che ha cucinato una zuppa di latte in stile giapponese, un hamburger farcito con salsa Teriyaki a base di soia, un dessert fatto di pane secco intinto nel cioccolato e una macedonia guarnita con gelato. E fra la zuppa di latte e il gelato la Boldrini non ha perso l’occasione per dire che «l’accoglienza sarebbe possibile se non ci fosse chi mette benzina sul fuoco». La colpa è perciò di chi protesta contro i migranti e delle forze politiche che si fanno portavoce di questa protesta. Di conseguenza, la colpa è degli italiani “razzisti”.
Ma le sue parole non passano inosservate
«La presidente della Camera Laura Boldrini, nel corso della visita in Centrale, ha affermato che l’emergenza non esiste e che c’è ancora molto posto per ospitare i profughi. Parole che lasciano di stucco. Purtroppo, l’emergenza c’è eccome», ha commentato Mariastella Gelmini. E su Facebook la risposta di Matteo Salvini: «Secondo la signora Boldrini, in Italia non c’è nessuna emergenza immigrazione, anzi dovremmo accoglierne ancora di più. Sarà il caldo? ».