Stadio Olimpico: curve ridotte contro i violenti. Insorgono i tifosi di Roma e Lazio
Il questore di Roma Nicolò D’Angelo ha illustrato il nuovo modello di sicurezza per lo stadio Olimpico di Roma: “A partire da quest’anno – ha detto – lo stadio Olimpico avrà le curve ridotte. Si passa da 8.700 posti a 7.500 posti”. Da oggi in poi, ha aggiunto, in curva dovrà essere garantito l’accesso al corridoio centrale, “come previsto dalla legge”. Sarà inoltre creato maggiore spazio ai lati del settore dove non potranno sostare i tifosi. Le curve a capienza ridotta dovrebbero debuttare dunque già nella prima giornata del campionato di serie A, in programma il 23 agosto, quando la Lazio ospiterà il Bologna in casa. Per la curva Sud, quella dei tifosi romanisti, il debutto sarà invece per la settimana successiva, quando all’Olimpico arriveranno i campioni d’Italia della Juventus. Le nuove curve a capienza ridotta dello stadio Olimpico, come previsto dal nuovo “modello organizzativo per la sicurezza negli incontri di calcio” presentato dal questore di Roma, saranno divise “in due sottosettori già nella fase di prefiltraggio”.
Il questore: la situazione delle curve è inaccettabile
Una diversa distribuzione dei tifosi si è resa necessaria perché “la situazione delle curve allo stadio Olimpico è inaccettabile. Si mette in pericolo l’incolumità degli spettatori. Il nostro obiettivo – spiega il questore – è quello di permettere a tutti di guardare la partita in sicurezza. Serve una migliore distribuzione dei tifosi”. Poi sono stati forniti alcuni dati: sono stati 184 i daspo nella stagione calcistica 2014/2015, rispetto agli 80 dell’anno precedente. Complessivamente sono state 180, invece, le sanzioni amministrative per un totale di oltre 30 mila euro. “Sradicheremo i violenti”, è stata la promessa del questore.
Già migliaia di firme contro il nuovo piano sulle curve
Subito è partita una petizione online contro la divisione delle curve dello stadio Olimpico, lanciata sulla nota piattaforma change.org e rivolta al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al prefetto di Roma, Franco Gabrielli e ai club di Lazio e Roma. Una petizione bipartisan che in poche ore ha raccolto oltre tremila firme. “Le Curve sono l’emblema e il simbolo del tifo – si legge nel testo allegato alla sottoscrizione -. Senza di esse il calcio sarebbe spento e assomiglierebbe più ad uno spettacolo da teatro (obiettivo di chi costruisce queste barriere)”.