Visite record al bunker di Mussolini: in 10mila a Roma per un viaggio nel tempo
Tutti a vedere il bunker di Mussolini. Per curiosità, per interesse, per toccare con mano la storia italiana, quella storia che spesso viene violentata dalla faziosità. Le cifre sono state date con un certo trionfalismo persino dallo staff dell’ex sindaco Ignazio Marino, che voleva mandare i “fascisti” nelle fogne scopiazzando uno slogan della sinistra degli anni Settanta. Sono dati importanti, al di là degli ideologismi, perché dimostrano che Roma – grazie al suo patrimonio storico e culturale – può rialzare la testa: diecimila persone in un anno hanno percorso l’avvincente viaggio nel tempo con la discesa nel bunker e nei rifugi antiaerei realizzati durante la Seconda Guerra mondiale a Villa Torlonia per proteggere Mussolini e la sua famiglia. Tra i visitatori molti romani di tutte le età, tanti turisti provenienti da altre città italiane o dall’estero e 1.400 studenti nel bunker di Mussolini. Diverse anche le visite dedicate a persone con disabilità mentale e uditiva.
Il bilancio positivo, il bunker di Mussolini attira
Questo il bilancio più che positivo dei primi mille turni di visita curati dall’Associazione culturale Crsa-Sotterranei di Roma a partire dal 31 ottobre 2014, grazie alla sinergia voluta dall’Assessorato alla Cultura e allo Sport. Un successo turistico (il sito è stato inserito fra le eccellenze di TripAdvisor) e mediatico, con 50 testate di ogni parte del mondo che hanno parlato del bunker e dei rifugi della famiglia Mussolini. Il percorso è arricchito da audio e arredi d’epoca, pannelli illustrativi con rari documenti d’archivio e una proiezione video con una panoramica completa di tutti i bunker presenti a Roma.