L’Europa ci costringe a pagare 115.000 euro di danni morali ad Abu Omar
L’Europa costringe l’Italia a versare all’ex-imam di Milano Abu Omar e alla moglie il risarcimento per i danni morali e le spese legali che la Corte di Strasburgo ha quantificato in 115 mila euro. E’ infatti divenuta definitiva la sentenza di condanna emessa il 23 febbraio scorso dalla Corte europea dei diritti umani nei confronti dell’Italia per l’operazione di extraordinary rendition e la detenzione illegale di Abu Omar e per le sofferenze che ha subito sua moglie poiché né il governo Renzi né Abu Omar – che, ovviamente, aveva tutto l’interesse a non proseguire ulteriormente la vicenda – hanno fatto appello e sono quindi scaduti i 3 mesi per chiedere l’esame della Grande Camera, come previsto dall’articolo 43 della Convenzione europea dei diritti umani.
Il governo italiano, inoltre, dovrà inoltre dimostrare all’Europa, nei mesi a venire, di aver adottato tutte le misure necessarie a impedire che altri possano incorrere nelle stesse violazioni dei loro diritti come sarebbe accaduto all’ex-imam e alla moglie.
Nella sentenza, emessa il 23 febbraio scorso, le autorità italiane sono state condannate per aver permesso il sequestro, i maltrattamenti e la detenzione illegale di Abu Omar, ma anche per non aver permesso alla giustizia di fare il suo corso, impedendo che i colpevoli scontassero le pene loro inflitte.
I giudici di Strasburgo hanno chiamato in causa l’operato delle forze dell’ordine, dei servizi segreti, dell’esecutivo – da Silvio Berlusconi a Enrico Letta passando per Romano Prodi e Mario Monti – e di due Presidenti della Repubblica, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella.
A verificare e giudicare se l’Italia ha dato esecuzione alla sentenza della Corte di Strasburgo sarà il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa.