Presto nella case R1, il primo robot umanoide per usi domestici
L’Istituto italiano di tecnologia di Genova ha dato alla luce R1-your personal humanoid, un robot umanoide concepito per operare in ambienti domestici e professionali come la corsia di un ospedale o in casa. L’istituto, con il coinvolgimento di investitori privati, realizzerà entro il 2017 il modello di produzione e commercializzazione su larga scala. Il robot ha un design tutto italiano, pesa circa 50 kg e è realizzato per il 50% in plastiche e per il 50% in fibra di carbonio e metallo.
Arriva il robot domestico
R1-your personal humanoid è il “fratellino” del famoso iCub, il robot umanoide con il volto di un bambino per la ricerca. È alto 125 centimetri e può allungarsi fino a 140, magari per afferrare un oggetto su una mensola con le mani a forma di pinza e rivestite di pelle artificiale; non ha gambe ma ruote, ha un corpo bianco e slanciato e la sua faccia è un display scuro che può assumere espressioni stilizzate, come un emoticon. R-1 è unico nel suo genere: hardware e software sono stati sviluppati insieme ed è stato progettato studiando le reazioni umane durante l’interazione: la sua intelligenza artificiale è sviluppata direttamente sull’umanoide e ha un corpo di nuova concezione la cui forma tra l’altro è stata studiata in collaborazione con alcuni psicologi. Il nuovo computer è stato realizzato da una squadra di 22 giovani scienziati e tecnici Iit guidati da Giorgio Metta e da un gruppo di designer e esperti di entertainment e illustratori di Milano e Barcellona.
Prospettive commerciali immense
Il percorso di R1 – your personal humanoid sarà quello di essere utilizzato come interfaccia per alcuni servizi, «fornire informazioni o aiutarci in un centro commerciale o in un aeroporto o alla stazione poi sviluppare applicazioni utili in casa». Parola di Giorgio Metta, papà di iCub e di R1, vicedirettore scientifico dell’Istituto di Genoiva. «Le prospettive commerciali sono immense – ha detto Metta presentandolo – questo è un mercato blue ocean, tutto da sviluppare. R1 costerà alcune decine di migliaia di euro per poi scendere progressivamente di prezzo».