Torino-Lione, l’ironia dei No Tav sulla rete: «Delrio, potevi chiedere a noi»
«Stiamo revisionando la Torino-Lione: le opere di adduzione al tunnel erano più di 84 km di linea nuova, ora sono stati ridotti a poco più di 25 km, quindi useremo gran parte della linea esistente». Graziano Delrio, parlando della project review della Tav Torino-Lione, ha illustrato le nuove proposte sul terreno minato dell’Alta Velocità generando polemiche e ironie da parte dei Cinquestelle. «Non sono arretramenti, sono adeguamenti, e sono un’intelligente rivisitazione dei progetti per fare le opere nei tempi giusti, con i costi minori», si giustifica il ministro dei Trasporti e della Infrastrutture.
I No Tav contro Delrio
Di fronte alle novità del tunnel sotto le Alpi che collegherà Italia e Francia si scatena l’ironia dei social e dei grillini. Il popolo No Tav è diviso tra ironici e critici, non appena il ministro Delrio ha annunciato la revisione della tratta italiana della Torino-Lione. Tra i sostenitori del movimento che si oppone alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità, in particolare, c’è chi si chiede come mai i promotori dell’opera non abbiano pensato prima al nuovo tracciato. «I No Tav sono anni che dicono di usare la ferrovia esistente. Ce la potete fare…», scrive un No Tav. «Ma quindi, ‘sti sovversivi No Tav, in fondo in fondo?», aggiunge un altro. «Delrio, bastava chiedere a noi No Tav. Ti facevamo una consulenza», è un altro commento velenoso. «Comunque la Tav in Valsusa non va ridotta, modernizzata, rivalutata ed economicizzata. Va fermata», è il tenore dei commenti dell’ala dura del movimento. E ancora: «Il governo dà ragione ai No Tav. Tracciato ridotto di 59 km. Altri 25 maledetti km da togliere» oppure «Da 25 a 0 il passo è breve. Ora e sempre No Tav». Chi governa paga sempre qualche prezzo in più rispetto a chi non ha onori di governo – si difende Delrio dall’ultimo sondaggio che dà il M5s nettamente avanti al Pd e Di Maio più popolare di Renzi.