Spagna, Zapatero colpisce ancora: contro la memoria l’ultima infamia
Atto d’infamia, in Spagna, contro la memoria storica. Ne sono autori, a Pamplona, gli estremisti di Podemos e gli indipendentisti baschi di Bildu, che guidano la nuova giunta municipale della città. Verranno infatti rimossi dal Monumento ai Caduti i resti di due generali franchisti, Emilio Mola Vidal e José Sanrujo Sacanell, che furono a fianco del futuro Caudillo durante l’Alzamiento del luglio 1936, atto d’inizio della guerra di Spagna. Il primo responsabile di questo oltraggio è però l’ex premier José Luis Zapatero, il quale nove anni fa fece approvare una legge, chiamata spudoratamente “Legge sulla Memoria Storica“, che da allora stabilisce l’eliminazione dai luoghi pubblici dei simboli del regime franchista. E proprio a tale provvedimento si sono richiamati gli zelanti amministratori di Pamplona. E non finisce qui perché, dopo quelli dei due generali, saranno trasferiti in novembre anche i resti di altri sei franchisti morti nella guerra di Spagna che dal 1961 erano ospitati dal mausoleo. Lo stesso monumento sarà chiuso.
La decisione della giunta di Pamplona ridà fiato alla manovra contro il luogo simbolo della pacificazione in Spagna, il Mausoleo del Valle de los Caidos dell’Escorial, a nord di Madrid, dove riposa Francisco Franco, morto nel 1975. Anche qui c’è lo zampino di un’altra “star” del politically correct, il giudice Balthasar Garzon, che ha chiesto di recente la rimozione dal mausoleo della salma del Caudillo. Sarebbe un’atroce e ignobile beffa. Proprio Franco volle la costruzione della Valle de los Caidos, dove sono sepolte, l’una a fianco all’altra, le salme dei nemici di 80 anni fa, i franchisti accanto ai repubblicani. Neanche questi grandi simboli di riconciliazione sono disposti a rispettare i nuovi ideologi, veri e propri nostalgici della guerra civile.