Violenza sessuale, cifre da incubo: uno stupro su quattro resta impunito
Nonostante l’inasprimento delle sanzioni, una violenza sessuale su quattro resta impunita, in quasi il 30% dei casi il responsabile non viene individuato. Negli ultimi cinque anni gli stupri censiti sono stati 23mila. Quasi 6mila le vittime minorenni. È quanto emerge da un’indagine dell’Istituto Demoskopika che ha analizzato le cifre della violenza sessuale degli ultimi anni in occasione della manifestazione nazionale “La Calabria contro la violenza sulle donne” promossa dalla Regione a Reggio Calabria.
Quasi 23mila episodi di violenza sessuale
Su un totale di 22.864 episodi di violenza sessuale, le forze dell’ordine sono riuscite a scovare i presunti autori in 16.797 casi, mentre per i rimanenti 6.067 episodi commessi, nel quinquennio 2010-2014, i violentatori risultano ignoti. Il tasso di stupri in rapporto alle donne residenti è a livello nazionale di 64 su 100mila. La regione più colpita è il Trentino, seguito da Emilia Romagna e Liguria, mentre in termini assoluti spiccano Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Al di sotto della media nazionale Friuli Venezia Giulia e Sardegna (60 casi su 100 mila donne residenti), Veneto (59 casi), Basilicata (58 casi), Calabria (57 casi), Sicilia (56 casi), Puglia (53 casi) e Marche (52 casi). In coda Molise e Campania rispettivamente con 48 e con 47 episodi di violenza sessuale registrati nel quinquennio osservato. Ovviamente la statistica si basa solo sugli episodi denunciati, ma la realtà potrebbe essere diversa dato che sono ancora poche le donne che denunciano le violenze. Le vittime (quelle che denunciano la violenza) sono soprattutto donne italiane (7 su 10), seguite dalle romene con il 9,3%, dalle marocchine con il 2,7% e dalle albanesi con lo 0,5%.