Flop Giubileo, solo 20 milioni di turisti, flessione del 40 per cento delle stime
Mancano 2 settimane alla chiusura del Giubileo straordinario della Misericordia, iniziato l’8 dicembre scorso, ma è oramai chiaro che è stato un flop clamoroso.
Domenica 20 novembre, infatti, papa Francesco presiederà la messa di chiusura dell’Anno Santo della Misericordia nella Basilica di San Pietro alle 10.00 e il sito ufficiale dell’Anno Santo, coordinato dal Dicastero vaticano per la Nuova evangelizzazione, dà la cifra, nell’ultimo aggiornamento, di 20.208.539 “partecipanti al Giubileo in Roma“, aggiornamento che conteggia i pellegrini di tutto il mondo registratisi online, giunti nella Capitale per le celebrazioni del Giubileo e il passaggio della Porta Santa della Basilica vaticana.
Dunque, contrariamente alle rosee previsioni, ben più ottimistiche della realtà, rilasciate dagli organizzatori e dal Censis che parlavano di 33 milioni di visitatori, il numero va quasi dimezzato, praticamente la stima va tagliata di quasi il 40 per cento in meno. Non solo. Va ricordato che, se, da un lato, il turismo del pellegrino porta soldi essenzialmente nelle casse della Chiesa piuttosto che in quelle della Capitale – i pellegrini rappresentano essenzialmente un turismo mordi e fuggi e dormono, in gran parte, presso le strutture di ospitalità religiose che non pagano l’Imu – dall’altro va detto che i costi vanno a incidere pesantemente sul bilancio della città di Roma e, quindi, dei cittadini.
I costi del Giubileo, 64 tonnellate
di rifiuti in più al giorno su Roma
Ad iniziare dai costi che devono sopportare le partecipate del Comune. Come l’Ama, per esempio: il Censis ha previsto una media giornaliera di 64 tonnellate di rifiuti in più.
Se poi si raffronta il dato di 20 milioni di pellegrini con quello della totalità dei turisti che annualmente sbarcano a Roma si capisce che il Giubileo ha inciso poco o nulla: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, il flusso internazionale ha contato nel 2015 un miliardo e 184 milioni di turisti.
Che le cose non stessero andando esattamente com’era stato preventivato era nell’aria da tempo. E c’era già chi, come l’ex-prefetto di Roma, Franco Gabrielli oggi a capo della polizia, aveva fatto i conti in tasca all’evento. Ed aveva pronosticato: non arriveranno più di 10 milioni di persone.
Domenica 20 novembre comunque si chiude: papa Francesco presiederà la messa di chiusura dell’Anno Santo della Misericordia nella Basilica di San Pietro alle 10.00 mentre le Porte Sante di tutte le diocesi del mondo saranno, invece, chiuse la settimana precedente.
A Roma il rito si svolgerà sabato 12 novembre, all’ Ostello “Don Luigi Di Liegro” e nel Santuario Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva e domenica 13 novembre, nelle altre tre Basiliche papali.
Le procedure di chiusura del Giubileo:
dalla “capsa” alle monete murate nella lapide
Le procedure prevedono che i legati pontifici addetti alla chiusura delle Porte Sante a San Paolo fuori le Mura e a Santa Maria Maggiore siano i rispettivi arcipreti: il cardinale James Michael Harvey, che celebrerà la messa e presiederà il rito a San Paolo fuori le Mura alle 17.00, e il cardinale Santos Abril y Castellò a Santa Maria Maggiore alle 18.00. Per quanto riguarda, invece, la Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, la messa e il rito di chiusura saranno presieduti dal cardinale vicario Agostino Vallini alle 17.30 di domenica 13.
La cerimonia prevede la chiusura dei battenti in bronzo mentre la costruzione del muro avverrà in un momento successivo: nella parete, all’interno della navata, che sarà poi coperta da una lapide, verrà quindi murata la cosiddetta “capsa“, la cassetta di zinco con il verbale di chiusura della Porta, la chiave e, secondo la tradizione, alcune medaglie e monete dell’anno in corso.
Sarà sempre il cardinale vicario Agostino Vallini, sabato 12 novembre, a presiedere le messe per la conclusione del Giubileo all’Ostello della Caritas diocesana e al Divino Amore.
Fra Santuari, Basiliche e Ostelli, ecco dove
si svolgono i riti per la chiusura del Giubileo
Per quanto riguarda la Porta Santa della Carità all’Ostello “Don Luigi Di Liegro”, la liturgia inizierà alle 11.00 e vedrà presenti gli ospiti, i volontari e gli operatori di tutti i centri di accoglienza della Caritas di Roma.
Aperta il 18 dicembre 2015 da Papa Francesco – la prima nella storia dei Giubilei che non introduce in basiliche, cattedrali o chiese – la Porta Santa della Carità all’Ostello “Don Luigi Di Liegro” è posta all’ingresso principale della mensa ed è sormontata da un mosaico realizzato dal gesuita padre Marko Ivan Rupnik raffigurante l’icona dell’Anno Santo della Misericordia.
Durante questi 11 mesi, oltre 12 mila pellegrini l’hanno attraversata dopo aver pregato e svolto un servizio di volontariato: persone provenienti non solo da parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali ma anche da Chiese lontane come Singapore, India, Taiwan, Stati Uniti, Cile, Perú, Canada, Bolivia, Georgia, Francia, Gran Bretagna e Svizzera. Alle 18 di sabato ancora il cardinale vicario presiederà la messa nella parrocchia Santuario di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva.