Due turisti scavalcano il cancello del Colosseo. E se fossero stati terroristi?

16 Gen 2017 15:48 - di Viola Longo
colosseo

Uno si è rotto il bacino, entrambi sono stati denunciati a piede libero per invasione di edificio. È finita così una bravata di due turisti brasialiani che si sono arrampicati sul Colosseo. La vicenda, però, in tempi di sorveglianza speciale legata al terrorismo apre qualche interrogativo su quanto, nonostante tutto, i luoghi sensibili della Capitale possano ritenersi sicuri.

Due turisti scavalcano il cancello del Colosseo 

I due si sono arrampicati sui cancelli d’ingresso del Colosseo e sono riusciti a scavalcarlo, candendo. Si tratta di un salto di circa quattro metri, che a uno dei due, che ha 31 anni, è costato il ricovero in codice rosso al vicino ospedale San Giovanni, dove gli è stata riscontrata la frattura del bacino. Il fatto è avvenuto intorno alle tre meno un quarto di notte. Sul posto sono quindi intervenuti la polizia e il 118, che ha prestato le prime cure. 

Quanto sono al sicuro i monumenti?

L’episodio, oltre a riproporre il tema del decoro dei nostri monumenti, pone interrogativi su come vengano protetti. Da quello che emerge, infatti, i due brasiliani avevano intenzioni, tutto sommato, pacifiche, benché balorde. Ma se così non fosse stato? E se, invece, si fosse trattato di qualcuno che, per esempio, voleva mettere una bomba? Nel tempo impiegato dai due turisti per scavalcare e cadere rovinosamente ci sarebbe riuscito? La risposta, ovviamente, non è scontata. Ma già doversi porre la domanda provoca una certa preoccupazione

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