Influenza, il virus “mutato” ha steso tutti e ora è più aggressivo
Ci mancava il virus “mutato” ada acuire l’epidemia influenzale. Epidemia che pur accennando a un piccolo decremento generale nella Penisola, sta ancora colpendo duro in molte regioni. Nel Centro-Sud sono sopratutto il Lazio e la Campania a registrare più infezioni. E nonostante la maggiore copertura vaccinale, gli anziani over 65 anni sono tra i più interessati. “Un fenomeno inatteso sia per la precocità dell’epidemia sia per la notevole incidenza, che sta mettendo a dura prova, intasandoli, i reparti degli ospedali in Italia e in Europa”, sottolinea la sezione regionale Lazio della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale.
Accade che “il virus maggiormente circolante in Europa, e anche in Italia – spiega Maria Corongiu, segretario Fimmg Lazio – è l’A/H3N2 che però, “viaggiando”, ha acquisito la variante A/ Bolzano/7/2016. Questa dinamica ‘cangiante’ del virus sta rendendo l‘epidemia influenzale aggressiva come non accadeva da almeno 15 anni, con conseguente aumento delle ospedalizzazioni in tutta Europa e ancora di più a Roma”. Un “virus mutato’”che complica le cose. “Nonostante la crescita dei vaccinati – evidenzia il sindacato medici di famiglia – sono in aumento i ricoveri di persone nella fascia d’età maggiore dei 65 anni, poiché l’H3N2 colpisce maggiormente gli anziani, come successo nel 2004-2005 o nel 2014-2015, anni in cui si è registrata anche una insolita ed elevata mortalità”.
L’influenza picchia forte a Roma
“La circolazione del virus è costante e questa settimana in Italia ha colpito 9,11 abitanti per mille, in leggero decremento dovuto forse alle vacanze ma anche a una settimana corta di lavoro visto che l’Epifania è caduta di venerdì, per cui manca un giorno di rilevamento dei medici sentinella”, sottolinea la Fimmg Lazio in riferimento all’ultimo bollettino Influnet. “Nel Lazio, dove la rete dei medici sentinella è più attiva – rileva tuttavia la sigla – il dato dell’incidenza quasi raddoppia, attestandosi su 15,22 casi per mille, ed è in crescita rispetto all’ultima settimana del 2016″. “A portare su l’incidenza il dato della Roma 1 (Centro e Aurelio, Boccea) che si attesta al 22,54 per mille per mille, seguito dalla Asl 6 (Castelli Romani) che segna un 19,07. Ma in tutte le Asl romane – puntualizza il sindacato – si supera abbondantemente l’asticella del
10 per mille: nella Roma 5 (Tivoli) siamo al 16,6, nella 3 (Ostia) a 13,59, nella 4 (Civitavecchia) a 11,44, nella Roma 2 (Eur) al 11,93. L’influenza picchia forte anche nella provincia di Viterbo (16,11 per mille)”, mentre il dato è di “12,34 a Rieti” e di “11,38 nella provincia di Latina. L’unico territorio dove l’influenza si dimostra più clemente” in regione, “fermandosi sotto il 10, è quello di Frosinone e provincia che si ferma a 8,79”.