«Pagò minori per fare sesso»: chiesti sei anni per il disturbatore Tv Paolini
Sei anni di reclusione per l’accusa di aver avuto nel 2013 rapporti con tre minorenni in cambio di denaro e regali. È la condanna chiesta per Gabriele Paolini, il noto disturbatore televisivo, dal pm Claudia Terracina ai giudici della V sezione penale del Tribunale di Roma. Le sorti di Paolini si decideranno probabilmente il 21 aprile, nell’udienza in cui la parola passerà alle parti civili e alla difesa.
Le accuse a Paolini
Nel corso della requisitoria il pubblico ministero ha sottolineato, tra l’altro, come per superare le resistenze dei tre ragazzi minorenni l’ex disturbatore tv abbia corrisposto denaro convincendoli anche a filmare i rapporti sessuali. Per i fatti contestati, Paolini nel novembre del 2013 finì in carcere e tornò libero dopo qualche mese, ma con l’obbligo di portare il braccialetto elettronico.
La difesa contro l’ipotesi di prostituzione minorile
Commentando l’entità della condanna chiesta dal pubblico ministero i legali della difesa, Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller, hanno sottolineato che, a loro parere, il rappresentante dell’accusa «nelle sue richieste non ha tenuto conto che i ragazzi hanno sempre escluso la sussistenza dell’articolo 600 ter, cioè di non aver fatto prostituzione minorile. Loro hanno sempre negato di essersi prostituiti».