Erdogan agli immigrati: fate almeno 5 figli, siano loro il futuro dell’Europa

17 Mar 2017 18:45 - di Paolo Lami

L’ultima provocazione di Recep Tayyip Erdogan contro l’Europa è un appello arrogante agli extracomunitari che si stanno riversando sull’Italia e sul vecchio Continente. Umiliato dall’Olanda e dalla Germania, che hanno vietato ai ministri turchi di fare comizi nei loro Paesi in vista del
referendum costituzionale del 16 aprile, vilipeso dai vari stati europei che rinviano al mittente le continue sfide verbali, il presidente turco si rivolge ai suoi connazionali immigrati esortandoli a prendere, numericamente e qualitativamente, il sopravvento in Europa.
Gli immigrati turchi nei Paesi europei devono, esorta Erdogan rivolto ai milioni di cittadini turchi che vivono in Europa, mettere al mondo almeno cinque figli, perché siano loro «il futuro dell’Europa».

Nei giorni scorsi Erdogan ha ripetutamente accusato i Paesi europei di comportarsi come la Germania nazista avendo comportamenti discriminatori nei confronti dei turchi. «Da qui io dico ai miei cittadini, ai miei fratelli e sorelle in Europa, fate studiare i vostri figli nelle scuole migliori, fate sì che la vostra famiglia viva nei posti migliori, guidate le auto migliori, vivete in belle case», ha detto Erdogan, invitando poi gli immigrati turchi ad «avere cinque figli, non tre. Voi siete il futuro dell’Europa».

«Questa è la migliore risposta alla maleducazione che hanno mostrato nei vostri confronti, all’inimicizia, agli sbagli», ha aggiunto in un discorso televisivo tenuto nella città di Eskisehir, a sud di Istanbul.

Ma Erdogan, che certo non si può definire il campione delle libertà religiose e civili, ne ha anche per i giudici della Corte di Giustizia europea, la cui ultima decisione sul divieto di indossare il velo islamico sul posto di lavoro sta provocando proteste e contestazioni.

La sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Europea che vieta di indossare il velo islamico sul posto di lavoro è, accusa Erdogan, soffiando sul fuoco delle polemiche, una «violazione della libertà di religione. Noi siamo stufi. Non c’è libertà di religione, libertà di fede!», aggiungendo «vi sfido a vietare la kippah», il l
tradizionale copricapo ebraico.

Il presidente turco ha poi criticato il governo olandese per aver espulso il ministro della Famiglia Fatma Betul Sayan Kaya. «Le nostre porte sono chiuse per chi vieta a un mio ministro di Stato – una donna – di entrare nel mio consolato», ha detto Erdogan riferendosi alle limitazioni poste a Kata l’11 marzo a Rotterdam. Contestata anche la decisione dell’Olanda di vietare l’atterraggio all’aereo sul quale viaggiava il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. «Applicheremo il divieto di volo a chi ha imposto il divieto di volo al mio ministro», ha promesso Erdogan.

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