La Raggi ci prende in giro: “Chiudo i campi rom”. Ma gli pagherà la casa
«Non dobbiamo avere politiche speciali per i rom. Dobbiamo dare la possibilità di accedere ai servizi e alle prestazioni che già forniamo ai cittadini romani». Lo ha annunciato l’assessore alle Politiche Sociali di Roma Capitale Laura Baldassarre durante la presentazione del piano per il superamento dei campi rom, approvato con una delibera di giunta. «Ce lo dice l’Europa – ha spiegato l’assessore della giunta Raggi – Quindi anche i rom potranno usufruire di tutto quello che è previsto per l’abitare dei cittadini che vivono sul territorio romano».
“Ai rom dobbiamo dare gli stessi servizi dei romani”
Alla domana di un cronista su che cosa significhi in concreto “politiche per l’abitare e l’occupazione”, la Baldassarre balbetta qualche frase, si guarda negli occhi con un’imbarazzatissima “sindaca”, che abbassa gli occhi e tace. Poi è l’assessore a rispondere sibillina: «Daremo un accompagnamento all’abitare. Un sostegno all’inclusione abitativa per due anni». Tradotto dal politichese all’italiano? per due anni casa popolare pagata. E non finisce qui, perché ai rom verranno date le opportunità per avere un posto di lavoro con canali preferenziali.
Sui rom, la sindaca parla per slogan e nasconde la verità
Il nocciolo della questione dei nomadi è stato nascosto molto bene in conferenza stampa da Virginia Raggi. La prima cittadina ha coperto con una cortina fumogena di slogan e frasi fatte la sostanza del provvedimento: 4500 rom della Capitale avranno casa pagata e avranno un posto di lavoro. Il tutto è stato venduto in questi termini dal sindaco di Roma: «Possiamo annunciare in maniera molto netta che finalmente a Roma saranno superati i campi rom. Iniziamo chiaramente con due campi, La Barbuta e Monachina». E ancora: «Fermiamo la mangiatoia che per troppi anni c’è stata sui campi da parte della criminalità e di mafia capitale anche», dice Raggi.
Quasi 4 milioni di euro stanziati dalla Raggi per i rom
In che consiste la grande svolta? Il Campidoglio siglerà un “patto di responsabilità” con i capofamiglia nomadi. Una sorta di raccomandazione che la maestra dà agli scolaretti. “Se fate i bravi, vi diamo casa e lavoro”. Ecco come l’ha illustrata: «Il percorso che si intende percorrere a Roma poggia su 4 assi: scolarizzazione, occupazione, salute, abitazione. Sono previste per questo misure temporanee di sostegno alle persone Rom Sinti e Caminanti in condizioni di fragilità che accompagnino il processo di superamento dei campi – ha spiegato – Per ciascuna persona o famiglia dovrà essere sottoscritto un Patto di Responsabilità con Roma Capitale da parte del capofamiglia che definisce diritti e doveri». Si parte con un assegno di 4 milioni di euro. Anticipando le obiezioni che arriveranno anche dagli elettori grillini, la “sindaca” precisa che sono soldi dei fondi europei. Come se i fondi europei non fossero anche soldi dei contribuenti italiani. Basterà a tenere a freno la rabbia dei romani che si vedranno scalzati nelle graduatorie delle case popolari da 4500 nomadi tutti insieme?