Silenzio sui due anziani trovati morti per la fame a Genova: non erano migranti
Sarebbero morti per la fame Franco e Renata Ricciardi, i due anziani – fratello e sorella – trovati senza vita e in avanzato stato di decomposizione martedì pomeriggio in un appartamento di via Parini a Genova, nel quartiere di Albaro. Nessun segno di violenza sui corpi ad un primo esame da parte del medico legale Marco Salvi ma uno stato di grave magrezza constatata in entrambi: sul caso si indaga per omicidio colposo a carico di ignoti, le indagini sono affidate alla polizia di Genova. Inutile dire che la notizia ha trovato scarso rilievo sui media: i due non erano migranti né profughi, ma due anonimi cittadini italiani.
La coppia morta per la fame era seguita dalla Caritas
La coppia, 60 anni lei, 68 anni lui, viveva sola ed in autonomia, pur seguita da servizi sociali, da un centro per la salute mentale e da un punto di ascolto di Nervi. Recentemente la scelta di rinunciare a farsi seguire dai servizi territoriali. I due avevano abitato fino a gennaio 2016 in uno scantinato, in condizioni precarie. Poi, dopo la segnalazione di un parroco genovese, era stata trovata loro una sistemazione in una delle abitazioni della Fondazione Opere Pie Riunite, nel complesso di Villa Cordano gestito dalla Caritas Diocesana di Genova.
Gli italiani che muoiono di fame non fanno notizia
Proprio due operatori della Caritas, preoccupati dal silenzio dopo alcuni tentativi di mettersi in contatto con loro, sono andati a controllare nell’appartamento, trovando entrambi senza vita. La polizia, ad una prima ispezione domestica, non ha notato segni di effrazione. In casa non mancava nulla, tra gli effetti personali, ma non c’era traccia di cibo. L’ultimo contatto tra Caritas e la famiglia – come precisa la stessa Caritas – sarebbe dovuto avvenire all’inizio di giugno per il pagamento delle utenze mensili, dal momento che le persone ospiti non pagano affitto.