Nordcorea, la “mission” impossibile di Seul: un’unità speciale per uccidere Kim Jong-un (Video)
Kim Jong-un, che sgancia missili all’idrogeno e sperimenta bombe come se lanciasse coriandoli, si sente sotto attacco. Incredibile, ma vero, in questo momento il dittatore nordcoreano è impegnato con un doppio braccio di ferro: da un lato con Seul, dall’altro conl’Onu – Usa in testa a tutti – e il resto del mondo. E risposte pseudo-diplomatiche e reazioni militari hanno tutte lo stesso tenore: quello della minaccia bellica catastrofistica.
Kim Jong-un, sanzioni dell’Onu? «Una scellerata provocazione»
Le ultime sanzioni contro la Corea del Nord approvate del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, sono il «prodotto di una scellerata provocazione», ha detto senza troppe perifrasi interlocutorie nelle ultime ore il ministero degli esteri di Pyongyang che, in una nota rilanciata dalla Kcna, ha accusato la risoluzione «fabbricata» dagli Usa con «metodi spregevoli e viziosi», per colpire il suo «legittimo diritto all’autodifesa». Un’autodifesa, va ricordato, che parte dal presupposto dell’attacco. La risoluzione, passata dopo che il regime ha detto di aver testato una bomba all’idrogeno il 3 settembre, secondo il ministero rafforza la determinazione della Corea del Nord a «seguire questa strada a passo più sostenuto, senza minime deviazioni fino alla fine della battaglia».
Kim Jong-un e il braccio di ferro con Seul
La dichiarazione segue la critica del diplomatico nordcoreano Han Tae Song che ieri, ad una conferenza sul disarmo a Ginevra ha affermato che “le sanzioni e la campagna di pressione del regime di Washington per cancellare completamente la sovranità della Repubblica popolare di Corea e il diritto alla sua esistenza sta raggiungendo un livello estremamente sconsiderato». Intanto, come anticipato, se a destra si muove un organismo internazionale come l’Onu, a sinistra Seul non sta certo ferma a guardare. E allora, come riporta il sito dell’Ansa, «l‘Aeronautica sudcoreana ha condotto “con successo” un ciclo di esercitazioni usando per la prima volta i missili avanzati Taurus».
La Corea del sud scalda muscoli e missili avanzati
Una prova muscolare che segue a stretto giro il più potente test nucleare mai portato a termine da Pyongyang lo scorso 3 settembre. «Le manovre – come riporta sempre il sito dell’agenzia giornalistica – tenute sulla costa occidentale, hanno visto schierati i jet F-15K che hanno lanciato i missili colpendo a circa 400 km di distanza un target sistemato su un’isola. Una prova, secondo l’Aeronautica, “utile a dimostrare le capacità di risposta di fronte a eventuali provocazioni”». Provocazioni che, e questa sembra essere ormai una certezza, non sono certo finite qui…
La Difesa di Seul crea un “corpo speciale”
Non solo: all’indomani del test nucleare più potente mai condotto dal regime nordcoreano, il ministro della Difesa di Seul, Song Young-moo ha annunciato la creazione entro la fine dell’anno di un’unità delle forze speciali descritta come unità incaricata della decapitazione dei vertici del regime nordcoreano. Composta da militari di elite, in grado di essere dispiegata nel giro di 24 ore l’unità, ufficialmente nota con il nome di Spartan 3000 non ha il compito specifico di colpire il leader nordcoreano ma sicuramente quello di intimidire il vicino scoraggiandolo dalla tentazione di attaccare per primo.