Il preside leva la statua della Madonna, bimbi a scuola col rosario per protesta

24 Nov 2017 20:55 - di Redazione

«Giù le mani dalle statue». Lo avevano annunciato ieri e così oggi alcuni genitori della Ragusa Moleti, la scuola di Palermo il cui dirigente ha diffuso una circolare per vietare i momenti di preghiera collettiva, hanno mandato in classe i propri figli con un rosario al collo. Un modo per protestare contro la decisione del preside, Nicolò La Rocca, che ha deciso di togliere le statue della Madonna e di Gesù e le immagini di santi e del Papa dai corridoi e dalle stanze del plesso scolastico.

Avvocatura dello Stato vs statua della Madonna

Una scelta arrivata dopo che alcuni genitori hanno denunciato a un quotidiano il fatto che si sarebbero svolti momenti di preghiera collettiva prima delle lezioni e della merenda. Così il dirigente scolastico, alla guida della Ragusa Moleti dallo scorso settembre, ha scritto una circolare facendo riferimento al parere dell’Avvocatura dello Stato dell’8 gennaio del 2009 che esclude «la celebrazione di atti di culto, riti o celebrazioni religiose durante l’orario scolastico o durante l’ora di religione cattolica». Stop a preghiere collettive e via anche alle statue sistemate da anni dentro l’istituto. «Ci vuole rispetto per tutte le religioni, senza contare che quelle statue stanno lì da anni e sono state tolte senza che i genitori venissero contattati», hanno protestato alcune mamme. «Non c’è nessun documento scritto né disposizione – ha replicato il preside – in cui si vietano momenti di raccoglimento individuali. Non mi permetterei mai di farlo. In quella circolare ho solo ricordato un parere dell’Avvocatura dello Stato che esclude la possibilità di momenti di preghiera strutturati durante l’attività curriculare. Io sono un pubblico funzionario e ho l’obbligo di rispettare le norme».

Le reazioni politiche

Certo è che La Rocca non si aspettava una simile eco mediatica. «Un divieto oscurantista e incomprensibile», è stato il commento di Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Ap. «Un gesto dettato dalla volontà di imporre laicismo e anticlericalismo», gli ha fatto eco Renato Schifani di Forza Italia, mentre per Alessandro Pagano della Lega «proibire a dei bambini di tre e sei anni di pregare a scuola è una cosa indegna» e togliere le foto del Papa e le statue della Madonna è «un atto ignobile». Adesso il preside, che è in contatto con l’Ufficio scolastico regionale, replica: «Si trattava di statue molto ingombranti, anche un Buddha enorme avrebbe creato problemi». Stamattina, intanto, uno striscione è comparso sui muri esterni dell’istituto. «Torni la Madonna!» c’era scritto. L’iniziativa è di Forza Nuova che punta il dito contro il dirigente e il suo «delirio laicista».

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