Gaza, negli scontri è morto un altro palestinese: aveva solo 15 anni
Si aggrava il bilancio delle proteste che si sono svolte venerdì sera nella Striscia di Gaza al confine con Israele: è morto un ragazzo palestinese ferito dai proiettili israeliani. Lo ha comunicato il ministero della Salute dell’enclave palestinese, precisando che il 15enne Azzam Oweida è stato colpito alla testa nel sud della Striscia ed è morto per le ferite riportate. Sale così a 4 il numero delle vittime palestinesi del quinto venerdì consecutivo di manifestazioni. Dal 30 marzo sono 45 i palestinesi rimasti uccisi dal fuoco israeliano nel corso delle proteste lungo la barriera al confine con lo Stato ebraico, indette per rivendicare il “diritto al ritorno” dei discendenti palestinesi alle terre espropriate in occasione della creazione dello Stato d’Israele nel 1948. Le proteste, la “Grande Marcia del Ritorno”, sono promosse da Hamas lungo la linea di demarcazione fra Gaza e Israele. Negli scontri sono rimasti feriti almeno 833 palestinesi: di questi, 4 fanno parte del personale medico e sei sono giornalisti, riferisce sempre il ministero della Sanità palestinese. Due feriti sono in gravissime condizioni.
Sinceramente non capisco il senso di questo articolo. E’ un atto di accusa non verso Hamas che obbliga questi giovani palestinesi a cercare di violare il confine con Israele, ma verso una paese sovrano e democratico. Gli statunitensi uccidono ogni giorno più di una persona al confine con il Messico molti sono minorenni. Come mai nessun giornale ne parla? La Turchia ha invaso la Siria ammazzando oltre 4000 fra donne e bambini e sempre nessuno ne parla. Oggi muore un ragazzo palestinese mandato a morire da un’organizzazione terroristica mentre commette un assalto insieme con altri terroristi e tutto il mondo ne parla. Si fanno Santi i terroristi e si invita all’odio l’unico paese democratico del Medioriente.