Furti di medicine e macchinari dagli ospedali: altra pacchia che deve finire
Fermare i furti negli ospedali. “Il 50% delle strutture sanitarie ed ospedaliere negli ultimi cinque anni ha subito almeno un furto di farmaci o dispositivi medici”. È il dato allarmante sulla sicurezza di Asl e ospedali che emerge dalla ricerca della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) sulla logistica sanitaria, un lavoro condotto con la partecipazione di 60 aziende in 15 Regioni italiane e la collaborazione della Società dei farmacisti ospedalieri (Sifo), l’Istituto di management della scuola superiore di Sant’Anna e Assoram, l’Associazione nazionale degli operatori commerciali e logistici farma e salute. Oltre il 70% dei partecipanti all’indagine della Fiaso si è difeso dagli attacchi dei ladri con una polizza assicurativa a copertura non solo delle sottrazioni indebite ma anche di ammanchi e danneggiamento delle merci. Dalla ricerca è emerso che il 50% delle strutture ha effettuato delle verifiche in relazione agli aspetti della sicurezza come controllo accessi, sistemi antintrusione, ed altro sempre negli ultimi 5 anni. L’80% delle aziende intervistate da Assoram si sono dotate di sistemi di sicurezza, come vigilanza esterna e sistemi di allarme.
Le aziende sanitarie e gli ospedali “puntano sempre più sul miglioramento dei processi di gestione della logistica per ottimizzare l’utilizzo di farmaci, dispositivi medici ed altri beni sanitari. Prima di tutto riducendo le scorte per evitare sprechi e poi con sistemi di sicurezza – emerge dell’indagine – e di audit, oltre che con adeguate coperture assicurative per fronteggiare il fenomeno dei furti di farmaci e dispositivi, che ha colpito un’azienda su due negli ultimi cinque anni”. Dall’analisi dei dati emerge che l’area infrastrutturale (locali e strutture) è quella che presenta un livello di adeguatezza inferiore rispetto alle altre. In generale, l’adeguatezza infrastrutturale degli ospedali risulta, infatti, buona per il 45% dei rispondenti, ottima solo per il 9%, sufficiente ed inadeguata per il 46%, evidenziando la rilevanza e la diffusione del problema e la conseguente necessità di realizzare importanti interventi in materia. Dalla ricerca della Fiaso si evidenzia, inoltre, che il 60% delle stesse aziende rileva inoltre aree di “criticità media e alta nei magazzini per inadeguatezze strutturali” che riguardano in particolare gli spazi, la qualità degli accessi e degli ambienti. Dalla studio viene evidenziato “un insieme dei dati che mostra da un lato la necessità di investire nell’adeguamento delle infrastrutture, dall’altro la necessità di far progredire i modelli organizzativi verso quello che le aziende giudicano già oggi il migliore, ossia quello che permette la gestione della catena distributiva per processi, in armonia con quanto avviene in larga parte dei Paesi più sviluppati”. “Per realizzare il modello organizzativo più efficace è comunque necessario sviluppare una buona capacità progettuale. Ed è quanto stanno praticando in larga misura le aziende, visto che il 58% ha dei progetti logistici in corso che riguardano la costituzione di accorpamenti (21%), di aree vaste (18%), l’esternalizzazione del servizio (11%) ed altro (3%). Negli ultimi 5 anni è emerso – conclude l’indagine – che il 68% delle aziende ha partecipato a progetti nel settore della logistica con una soddisfazione media nel 49% delle aziende, alta nel 37% e bassa nel 14%”.