Rita Pavone rilancia: «Sono più famosa dei “Pearl Jam”. Togliatti mi amava, oggi sto con Salvini»
La polemica non si ferma, anzi, Rita Pavone rilancia e risponde per le rime alle ironie dei “Pearl Jam” che dichiarano di non conoscerla, dopo la polemica che li ha visto protagonisti sulla questione dei migranti. I “Pearl Jam”, in questi giorni in Italia per concerti, avevano corredato una cover di “Imagine” con un messaggio al governo italiano in tema di immigrazione: gli hashtag per la campagna #Apriteiporti e #Saveisnotacrime, “salvare non è un crimine”. La reazione della Pavone, finita poi nel mirino dei social, era stata durissima:«Si facciano gli affari loro e dei loro paesi».
Oggi, sulla Stampa di Torino, la popolare cantante italiana torna sulla questione: «Che io sia amareggiata è certo. Mai dalla mia bocca è uscita la parola “migrante” associata a qualcosa di negativo: figuriamoci, con la mia storia… I miei nonni dalla Sicilia si sono trasferiti ad Asti, mio padre era operaio alla Fiat, conosco la loro fatica e il loro dolore. Posso mai dire qualcosa contro chi per miseria è costretto ad andar via dalla sua casa? Sarei cretina e io posso essere tutto tranne che cretina. Ma che vengano a dare lezioni casa nostra quando di guai ne hanno da vendere pure nei loro Paesi. Non mi piace che si facciano le pulci su tutto. Sono cantanti e che cantino. Oppure offrano un concerto ad hoc, come Live Aid e non ci saranno equivoci», sono le dichiarazioni più importanti di Rita Pavone, che risponde così alle ironie della band che dichiara di non conoscerla: «Mi conoscono benissimo. Ho cantato per i più grandi show americani con artisti come Duke Ellington e i miei concerti fanno il tutto esaurito nel mondo. Io invece li conosco i Pearl Jam e la loro musica mi piace. Li ascolto con piacere, ma si facciano i fatti loro».
Poi ricorda i suoi fans politici di sinistra: «Sono liberale e non sono indottrinata. Se c’ è una battaglia che condivido la faccio mia. Io non seguo i partiti ma il mio cuore e le mie sensazioni. Purtroppo oggi la meritocrazia non esiste, esistono gli agganci in paradiso e basta. E io non li ho mai cercati. Avevo un grande ammiratore che era Palmiro Togliatti e mio padre non era di sinistra, aveva persino votato per la monarchia. Però Togliatti valutava per quello che vedeva e che sentiva. Anche io guardo e vedo, a differenza di tanti altri che hanno il paraocchi. Perciò dico la mia opinione ma non salgo sui carri vincenti come mi accusano». E oggi? «Io ringrazio Salvini. A me lui non dispiace per niente. Io dico, lasciamoli lavorare, così avremo modo di capire se stanno operando bene o male. E se non ci iaceranno non li voteremo più. Mi sembra che ci sia troppo pregiudizio contro di loro».
Brava Rita finalmente una canta te realista