“Mi ha detto come uccise Pamela”. Un compagno di cella incastra Oseghale

19 Set 2018 18:33 - di Penelope Corrado
Pamela Mastropietro e l'arresto del nigeriano

Un ex compagno di cella di Innocent Oseghale ha rivelato che il nigeriano gli avrebbe confessato nei minimi particolari l’omicidio di Pamela Mastropietro ammettendo la sua responsabilità. Il 29enne nigeriano attualmente è in carcere per morte della 18enne romana uccisa e sezionata il 30 gennaio scorso a Macerata.  

La versione dell’ex compagno di cella

Stando alla versione del compagno di cella, un collaboratore di giustizia siciliano, Oseghale avrebbe costretto Pamela ad avere un rapporto sessuale con lui approfittando del fatto che la ragazza fosse priva di sensi dopo aver assunto droga. Il nigeriano avrebbe quini tentato di avere un secondo rapporto con la giovane che si sarebbe rifiutata, minacciando di chiamare la polizia per lo stupro subito. Sarebbe stato allora che Oseghale avrebbe accoltellato Pamela. Due fendenti all’altezza del fegato che le avrebbero causato la morte. Quindi lo smembramento del cadavere.  

Solo il killer poteva conoscere quei particolari su Pamela

Le rivelazioni dell’ex compagno di cella sono state il tema principale del lungo interrogatorio a cui ieri il 29enne nigeriano è stato sottoposto nella casa circondariale di Ascoli.  Il detenuto è stato interrogato dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, presenti anche carabinieri della Pg e del Racis e i legali del 29enne, gli avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramenzi. Dopo il faccia a faccia, il Procuratore di Macerata ha dichiarato chiuse le indagini. A colpire gli inquirenti il fatto che testimone abbia documentato con particolari minuziosi che non poteva aver appreso dai giornali o in tv. Particolari e circostanze che solo l’assassino poteva avergli riferito. 

Oseghale nega di avere ucciso Pamela

Il capo d’imputazione per Oseghale rimane invariato con le accuse di omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere, violenza sessuale. Il nigeriano ha negato di aver parlato con l’ex compagno di cella della morte di Pamela, sostiene di aver avuto con la ragazza un rapporto sessuale consensuale, di averne smembrato il corpo ma di non averla uccisa.

 

Commenti

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  • Robert 22 Settembre 2018

    Ogni volta che l’autorità costituita dice “abbiamo bisogno dei migranti perchè bla bla bla bla bla”,
    ogni volta che i delinquenti del calcio e dell’atletica sostengono che “i migranti ci fanno vincere”,
    ogni volta che i servi dell’anti-Cristo si appellano all’accoglienza cristiana per favoreggiare
    l’arrivo delle abominazioni genetiche tribali primordiali,
    ogni volta che gli antirazzisti osano ancora mostrarsi in pubblico,
    ci si ricordi delle innumerevoli vittime europee sacrificate sull’altare della religione umana umanista umanitaria che ha elevato i migranti a divinità alle quali tutto è concesso e tutto è dovuto, a prezzo del sangue dei Cristiani.
    Per non dimenticare: mai più l’accoglienza, mai più la Croce Rossa, mai più le cooperative sociali, mai più gli ideali egualitari, mai più la tolleranza, mai più.

  • Barbara 21 Settembre 2018

    Dartelo agli altri detenuti e che ci facciano quello che si merita! Clandestino assassino spacciatore stupratore demone e bugiardo! Merita il peggio!

  • Paola 20 Settembre 2018

    Pena di morte previa tortura, magari smembrato pezzo a pezzo

  • 20 Settembre 2018

    Ma quanto volete PENA DI MORTEA QUEL BASTARDO