Orban: “Soros pericoloso per la democrazia”. E su Juncker: “Brexit per colpa sua”
Il presidente ungherese Viktor Orban ha sparato ad alzo zero contro lo speculatore finanziario George Soros e contro il sempre meno credibile presidente della Ue, Jean Claude Juncker. Nel gergo della battaglia navale, si potrebbe dire che i due bersagli sono stati colpiti e affondati in poche mosse. Sul primo, Orban ha detto oggi che la scelta di Juncker è stata, assieme alla crisi dei migranti, uno dei fattori che hanno spinto i britannici a votare in favore della Brexit. «Uno dei maggiori errori è stato che l’Ue ha scelto un presidente della Commissione che i britannici non volevano», ha detto Orban ai giornalisti magiari, a margine del Consiglio Ue. «Il secondo errore è stato che l’Unione ha fatto entrare i migranti ma non è riuscita a trattenere la Gran Bretagna. Doveva avvenire il contrario», ha rimarcato il leader populista magiaro.
Orban contro Soros: “Opera per destabilizzarci”
In queste ore tiene banco anche la polemica contro Soros. Il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs ha respinto l’accusa, secondo cui, le critiche del governo ungherese al miliardario statunitense George Soros sarebbero di “natura antisemita”. In un recente editoriale il quotidiano tedesco “Handelsblatt” ha scritto che “le teorie di cospirazione su George Soros provengono dall’Ungheria”, per poi collegarle a “le forme più importanti di antisemitismo europeo”. Kovacs ha lamentato di avere inviato una replica al quotidiano ma che questa non sarebbe stata pubblicata, per questo il portavoce ha poi diffuso il contenuto della lettera per intero sul suo blog. Kovacs ha sottolineato che il primo ministro ungherese, Victor Orban, e il suo governo non hanno mai fatto riferimento alle radici ebraiche di Soros, aggiungendo che “lo stesso Soros ne parla poco, sottolineando la sua identità americana”. Il “vero problema in gioco” è «il rispetto della volontà delle persone», ha aggiunto. «C’è una differenza tra lavorare per far cadere le dittature comuniste, come facevano le fondazioni di Soros, e lavorare attivamente contro le elezioni democratiche, come fanno oggi Soros e la sua rete», ha concluso Kovacs.