Se c’era Salvini Gesù Bambino moriva: ennesima predica contro il ministro. Lui replica: roba da matti
Il pressing di alcuni sacerdoti in prima linea che, a furia di prediche e omelie, continuano a puntare l’indice e a prendere a picconate il dl sicurezza fortemente voluto da Matteo Salvini, è ormai al limite del cartellino rosso: stavolta però, nel caso del parroco di Pistoia, ad essere tirato in ballo a fini politically correct e con demagogia tipicamente dem, è direttamente Gesù. A proposito del quale il parroco toscano durante l’omelia domenicale arriva a dire: «Se c’era Salvini Gesù Bambino non si salvava». Immediata la replica del titolare del Viminale che, in una pacata ma pur sempre indignata replica, risponde: «Ci mancava il prete che a Messa dice: “Se c’era Salvini Gesù Bambino moriva”… Roba da matti. Comunque, Buon Natale anche a questo sacerdote e soprattutto ai fedeli che hanno dovuto ascoltare questa predica»…
Ancora una predica domenicale contro Salvini e il dl sicurezza
«Se all’epoca di Gesù fosse esistito il Dl sicurezza – sentenzia il religioso dal pulpito in piena liturgia domenicale e riferisce in queste ore, tra gli altri, il sito de Il Giornale – non si sarebbe salvato»: la predica arriva come un pugno nello stomaco dei fedeli chiamati dagli arditi paralleli azzardati dal parroco a paragoni se non proprio blasfemi a dir poco azzardati e a pensare all’odierno ministro dell’Interno come a uno dei tanti persecutori dell’epoca del Salvatore perseguitato e sacrificato. Altro che processo al Messia e referendum pilateschi: il prete in prima linea si schiera e si scaglia apertamente contro il Dl sicurezza mettendo impropriamente a confronto la legge emanata per la gestione dei fenomeni migratori e la fuga in Egitto della Sacra Famiglia, che nell’omelia parrocchiale diventa l’emigrazione di S.Giuseppe e della Madonna per scappare alla strage di Erode. E Giuseppe e Maria nella predica della domenica d’avvento diventano i primi profughi in fuga da persecuzioni e guerre.
«Se c’era Salvini Gesù Bambino non si sarebbe salvato»…
«Ho detto – ha spiegato il religioso su La Nazione – che bisogna ricordarsi che la famiglia di Gesù fu costretta, visto l’infanticidio ordinato da Erode, a emigrare in Egitto, come ci dice il Vangelo. Ma non lo avrebbe potuto fare se ci fosse stata una legge sui migranti come c’è oggi in Italia»: un paradosso storico e un iperbolica attualizzazione del passato rivisitato nel segno dei se e dei ma e di un demagogico parallelo tra piani diversi: quello della realtà moderna, quello del simbolismo evangelico e quello della vicenda storica cristiana. Se Matteo Salvini avesse amministrato la res publica al tempo del Salvatore, insomma, la vicenda cristiana avrebbe potuto avere un esito differente: si lancia nell’ardito sillogismo il prete a cui, come riporta sempre il sito del quotidiano milanese diretto da Sallusti, «i vertici della Lega toscana hanno in qualche modo domandato le scuse». Ma a quanto risulta, non sembra che il religioso sia minimamente intenzionato a tornare sui suoi passi. Del resto, non pago di scagliarsi contro Salvini e il Dl sicurezza, il don di Pistoia si è unito idealmente al collega di Padova e si è a sua volta lanciato in un appello a boicottare il presepe. «Ho parlato anche della legge Salvini – ha detto il prete e registrato Il Giornale – dicendo che è inutile fare il presepe e poi ostentare segni cristiani se poi quando ci inchiniamo alla grotta di Betlemme non viviamo quello che Gesù ci ha insegnato cioè l’accoglienza»… E ancora una volta un sacerdote trasforma la parrocchia in teatro di scontro tra esponenti religiosi e esponenti politici, testi sacri e decreti leggi, prediche e petizioni.