Italiano sparito in Burkina Faso con la fidanzata. “È un possibile rapimento”

6 Gen 2019 12:53 - di Davide Ventola

È “possibile” che il turista italiano Luca Tacchetto (nella foto da Fb con la popolazione locale) e la sua fidanzata, Edith Blais siano stati rapiti. Lo afferma un cittadino canadese, originario del Quebec ma residente da sette anni in Burkina Faso, che si è lanciato sulle tracce dei due giovani di cui non si hanno più notizie dal 15 dicembre. È quanto si legge sul sito del quotidiano Le Soleil, secondo cui Patrick Gagnon ieri è stato alla frontiera con il Togo e oggi ha un programma di incontrare un deputato e un comandante di brigata dell’esercito, mentre si dice pronto a dare una ricompensa a chiunque fornisca informazioni. “Sono andato alla frontiera con il Togo per vedere se fossero passati”, racconta l’imprenditore, sostenendo di aver saputo che non l’hanno attraversata, “ho saputo che sarebbero stati visti a Zimaré, una cinquantina di chilometri da Ouagadougou, intorno al 22 dicembre”. La coppia potrebbe aver passato il confine illegalmente, sostiene, ma sarebbe sorprendente. “Ho chiesto a un amico che è deputato in quella regione di mettermi in contatto con il comandante di brigata dell’esercito, comincia a essere una zona un po’ a rischio”, ammette, affermando che è “possibile” che Luca ed Edith siano stati rapiti.

Burkina Faso, una zona a rischio per i turisti

“Con il passare del tempo e per il fatto che non c’è stata alcuna transazione bancaria, tutto è molto strano. Tutte le piste portano là. Sono grandi viaggiatori, questo vuol dire che potrebbero fare esperienze bizzarre, spero che sia così, ma non è normale che non abbiano dati segni di vita alla famiglia durante le feste. Si trovano di fronte ad una situazione eccezionale, speriamo non troppo grave”. A Radio Canada Gagnon dice che sta “organizzando la comunicazione, perché la notizia esca su tutti i media del Burkina Faso” e promette una ricompensa per chiunque abbia “informazioni pertinenti che permettano di ritrovare” Edith e Luca. “Qui, se si vogliono fare muovere le cose – conclude – c’è sempre un aspetto finanziario. Allora mia moglie e io abbiamo deciso di contribuire un po’, con circa 2.500 dollari”.

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