Migranti, il prete anti-Salvini invita alla rivolta i sindaci e lancia il partito della “disobbedienza”
La chiama “rete”, ma somiglia molto a un partito. Il partito della disobbedienza civile al governo sul decreto sicurezza, che vede in un prete un leader spirituale e politico. Come lascia intendere il suo ragionamento. «Contiamo sulla costruzione di una rete di realtà ecclesiali/regionali laiche e non che siano disponibili a fare sistema. Abbiamo già stipulato e firmato un’intesa con il governatore della Toscana, che dovrebbe metterci a breve a disposizione una struttura nelle vicinanze di Pistoia. È una goccia nel mare, ma speriamo con i contatti di poter sollecitare il resto d’Italia», ha detto Don Massimo Biancalani, il prete pistoiese che a Capodanno aveva lanciato un augurio provocatorio su Facebook contro il decreto Salvini scrivendo: «Speriamo in un 2019 senza razzismo, xenofobia e leghismo». Oggi rilancia: «Ho un contatto con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Giudico positiva la sua opposizione alla messa in pratica del decreto Salvini. Approvo la disobbedienza civile. Mi piacerebbe incontrarlo per aprire anche un confronto con lui questa ‘rete laico/ecclesiale. Abbiamo tanti ragazzi che vengono dalla Sicilia. Sono molto critico sul decreto sicurezza e sulle politiche sull’immigrazione di questo governo perché vanno a peggiorare un sistema – spiega Don Biancalani – Fanno acqua da tutte le parti, sono punitive, non hanno alcuna progettualità per quanto riguarda l’integrazione dei migranti e cancellano l’unico sistema funzionante, quello degli Sprar, limitato ormai ai soli casi di persone che riescono ad ottenere il riconoscimento della protezione internazionale in quanto vittime di guerra. Una limitazione questa che purtroppo gravemente ignora il fatto che la maggioranza degli immigrati proviene invece da aree subsahariane devastate da corruzione, povertà ed assenza di diritti civili e che scatenerà nel giro di pochi mesi a catena problemi di ordine pubblico dovuti all’assenza di permessi di soggiorno ed all’impossibilità di respingere gli immigrati nei loro paesi di provenienza».
Secondo don Biancalani, “la politica del Governo non è solo insufficiente sul tema immigrazione ma assolutamente deleteria, negativa. C’è un cambiamento culturale profondo nella politica italiana che non mi rappresenta e che non credo rappresenti il Paese. I permessi umanitari erano l’unica arma di salvezza per la stragrande maggioranza dei richiedenti asilo. L’averli tolti apre adesso uno scenario di abbandono perché lascia migliaia di persone alla mercé di
tutto e di tutti, senza tetto né possibilità di fare un contratto d’affitto. E’ una linea politica partita con il precedente governo ed accentuata da Salvini, una linea che noi contrastiamo portando avanti il progetto ideale di una chiesa aperta, a costo zero, cioè che non si avvale di contributi statali ma dell’attività di volontari per affrontare i problemi, per gestire l’opera di accoglienza ed allo stesso fare denuncia».
Il partito pro-migranti, e anti-Salvini, nei fatti è già nato, con un prete, i sindaci Orlando e De Magistris, e tutti coloro che sul tema dell’immigrazione sperano di lanciare i propri progetti politici personali, come il sindaco di Napoli, che proprio in queste ore annuncia di voler correre, appena possibile, per Palazzo Chigi…
schiacciare queste serpi in casa! i migranti respinti dai loropaesi vengano rimessi nei gommoni con viveri ed acqua e portati sulle coste libiche da cui sono partiti.
È da un po’ di tempo che rompe le barbabietole. Continua. Di questo passo e vedrai quanti fedeli ti ritroverai in chiesa, o son già scappati tutti!?!? Padre Francesco non dice niente?