Inchiesta – 4/ Luci puntate sulla Grande Monnezza. Quelle gare deserte a Roma…
Non si sente ancora il rumore delle sirene, né il tintinnio delle manette. Ma se qualcuno dovesse mettere gli occhi su come si sta manovrando sulla municipalizzata dei rifiuti di Roma, il rischio c’è. Nell’ultima puntata di questa inchiesta del Secolo d’Italia sulla Grande Monnezza nella Capitale e nel Lazio, abbiamo già acceso i riflettori. Uno scippo rischia di consumarsi a danno del Campidoglio. E chi vorrebbe privatizzare l’Ama è probabilmente pronto.
Alle grandi gare (plurimilionarie) non si presenta nessuno
Un mistero glorioso è quello sulle gare – gare sostanziose, diremmo – andate inspiegabilmente deserte. Poi, il silenzio dei cosiddetti “grandi” del mercato.
L’ex amministratore dell’Ama Bagnacano, silurato da Virginia Raggi, sin da maggio 2018 segnala qualcosa alle autorità di competenza.
Incredibile a dirsi, ai bandi milionari e apparentemente vantaggiosi proposti dalla società non si presenta nessuno. Davvero strano, perché Ama fissa un prezzo più vantaggioso rispetto a quello vigente di 15euro/tonnellata (150 al posto dei 135 euro/tonnellata affidati attualmente) per un valore complessivo di 105 milioni un grande lotto di servizi.
Qualcuno comincia a muoversi…
Chiunque avrebbe immaginato che le maxi aziende del settore potessero fare di tutto per aggiudicarsi questo bando. Le uniche capaci di affrontare una sfida simile sono la A2A, la Hera e la Iren, tutti colossi delle multi servizi già fornitori di Ama. E invece non si presenta nessuno. Tanto che l’amministratore delegato e ripudiato di Ama manda gli incartamenti all’anticorruzione. Affiora “il legittimo timore” – praticamente la certezza… – di un cartello attorno all’Ama, magari per far lievitare il prezzo. Il Garante della Concorrenza, a dicembre del 2018, apre un’istruttoria. (E chissà se si muovono anche a piazzale Clodio…).
Questo bando, che riguarda gli scarti dei tmb è stato solo il primo di una serie impressionante (ben tre) di bandi molto consistenti andati tutti deserti. C’è stato poi quello da 190milioni del settembre 2018 e poi il mega bando da 225milioni circa del febbraio di quest’anno, con il nuovo amministratore ancora da insediare. Si aspetta la new entry?
4 – continua
Seconda parte
Terza parte
http://www.secoloditalia.it/2019/03/inchiesta-3-alla-raggi-stanno-per-soffiare-lazienda-dei-rifiuti/