La cannabis divide Lega e M5S. Salvini dichiara guerra a quella light, i grillini la difendono
“L’unica cosa, veramente folle e sconfortante, è che un ministro dell’Interno non riesca o non voglia capire la differenza che c’è tra le infiorescenze di cannabis industriale, la cosiddetta light, e quelle che lui chiama genericamente droghe. Paragonare i derivati della canapa industriale, che hanno una quantità estremamente bassa di principio attivo (thc) e che quindi non causano alcun effetto psicotropo, alle sostanze stupefacenti, sarebbe come paragonare il succo d’uva alla grappa”. Lo scrive su Facebook il senatore M5S Matteo Mantero attaccando con durezza Matteo Salvini che si era scagliato contro il Cannabis Expo in programma a Milano dal 3 al 5 maggio.
Scontro tra Salvini e il M5S sulla cannabis light
“Stiamo lavorando – aveva detto Salvini -non da soli per andare a verificare la giungla di cannabis e canapa shop che hanno aperto come funghi che in un caso su due si rivelano centri dello spaccio. Io non voglio lo Stato spacciatore”. E ancora, riferendosi al Cannabis Expo, aveva commentato: “Feste di droghe, droghette, drogone, droghine, non dovrebbero essere autorizzate mai”. Una linea che non trova concorde il M5S. Si scava così un altro solco a differenziare le posizioni dei due alleati di governo. “È assolutamente indegno – attacca il grillino Mantero – che un ministro dell’Interno si permetta di chiamare spacciatori quelli che in realtà sono semplicemente contadini e commercianti che conducono un’attività permessa e sancita dalla legge, anzi queste persone sono coloro che, con fatica e con i loro investimenti personali, stanno sottraendo al mercato illegale una parte degli introiti e dei consumatori”. “Se Salvini portasse avanti la sua battaglia contro gli shop di canapa light e se si arrivasse alla follia di decretarne la chiusura, causerebbe un danno a oltre 4.000 imprenditori, che non hanno fatto altro che ciò che la legge gli consente, e a tanti agricoltori che hanno investito per rilanciare una filiera importante come quella della canapa, in cui l’Italia era leader nel mondo e che può tornare ad esserlo”, accusa Mantero.
Mantero (M5S): il ministro dell’Interno dice “belinate”
“Ma soprattutto – prosegue il senatore 5 Stelle – si farebbe un enorme regalo alla criminalità organizzata, un enorme regalo a quegli spacciatori che il Ministro dice di voler combattere, perché quelle persone che adesso si rivolgono ai negozi di canapa light, proprio perché vogliono un prodotto più sicuro e perché non vogliono essere costretti a rivolgersi al mercato illegale, saranno nuovamente, in un modo o nell’altro, indirizzati nuovamente nelle braccia degli spacciatori”. “Se Salvini vuole favorire la criminalità organizzata e gli spacciatori allora continui su questa strada che è quella giusta. Altrimenti – conclude Mantero – la smetta di dire belinate e pensi a fare il ministro dell’Interno combattendo veramente la mafia e non solo a colpi di social”.