Rai, tutto come prima o peggio di prima. E del pluralismo non c’è traccia (video)

16 Apr 2019 16:15 - di Federico Mollicone

La lotta per un cambiamento radicale del servizio pubblico è iniziata da tempo, ma non sta procedendo sui giusti binari. Ho voluto dirlo in maniera esplicita al Presidente Rai Foa stamattina in audizione in commissione di Vigilanza Rai. Riteniamo sia stato fatto un lavoro approfondito sul piano industriale triennale, ma ci sono delle incongruenze: penso alla capacità  dell’azienda Rai sul mercato realtà degli OTT, sempre più competitive, che aggrediscono il mercato dei contenuti mentre il servizio pubblico rimane sempre più indietro.

La riorganizzazione generale in corso, pensiamo alla chiusura di RaiMovie, avrebbe potuto portare un completo cambio di paradigma: quello che chiamo “Raiflix”. Netflix, Amazon e gli altri OTT praticano un’attività predatoria, e la Rai annaspa. Invitiamo i vertici Rai a tutelare e garantire il pluralismo interno. Non è ammissibile il tono delle dichiarazioni del sottosegretario Vito Crimi sulla chiusura di Radio Radicale. Vergognoso è inoltre il mancato rifinanziamento del credito d’imposta per l’editoria per il 2019, che costringe molti giornali ai tagli del personale.

Questo governo, attraverso anche la Rai, si sta dimostrando un governo liberticida. Abbiamo richiesto l’audizione del sottosegretario per chiedere chiarimenti su questi atteggiamenti. Un appunto: Giorgia Meloni, quarto o quinto leader nell’indice di gradimento, è agli ultimi posti per numero di apparizioni televisive sui canali Rai, come denunciato Francesco Storace sul Secolo d’Italia. È pluralismo? Dubbi vengono oltretutto posti sul piano delle assunzioni: perché verranno assunti nuovi collaboratori mentre quelli precari non vengono stabilizzati e le graduatorie in sospeso non vengono assorbite? Completa solidarietà al vicedirettore Angelo Polimeno. L’azienda faccia velocemente chiarezza sull’eventuale lite e irrori le eventuali sanzioni. Gli atteggiamenti aggressivi di Carboni in Vigilanza fanno supporre che, probabilmente, una lite ci sia stata. La Rai del cambiamento, per ora, è sempre la stessa.

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