Quasi pronto il ribaltone. Zingaretti ingoia tutto: Conte premier, Di Maio ministro, taglio dei parlamentari
Pare che la trattativa tra M5S e Pd abbia dato i suoi frutti, amari per gli italiani ma succosi per i due partiti che faranno il ribaltone. Il M5S allontana il voto e con esso il suo drastico ridimensionamento. Il Pd va a Palazzo Chigi pur avendo perso le elezioni politiche e le elezioni europee.
La trattativa ha avuto uno stop nel pomeriggio: giusto il tempo per i vertici del M5S di riunirsi con Casaleggio e Grillo e scegliere la linea della fermezza: Conte bis e Di Maio ministro (forse agli Esteri). Ovviamente gli iscritti del Movimento non saranno consultati. Per l’intera giornata Matteo Salvini se ne è stato al Viminale in attesa di un incontro con Di maio di cui si è parlato per l’intera giornata ma che non è avvenuto.
A sbloccare la situazione è stata la scelta del Quirinale di rendere noto il calendario delle consultazioni a partire da domani sera. Un pressing che ha dato i suoi frutti: alle 18 Zingaretti e Di Maio si sono visti a Palazzo Chigi per un incontro di venti minuti. la scelta della sede istituzionale non è stata fatta a caso: è stato il segnale che si attendeva per dire che il piatto indigesto del governo-ribaltone era quasi giunto a compimento.
Il Pd ha ceduto su tutti i paletti posti all’inizio pur di arraffare le poltrone in palio: taglio dei parlamentari, Conte premier, Di Maio ministro. Sarebbe questa la svolta di cui il paese aveva bisogno? In cambio, certamente, il M5S ha offerto la cancellazione dei decreti sicurezza voluti dalla Lega. L’unica discontinuità che dovremo aspettarci riguarderà proprio le politiche migratorie. E a quelle fiscali penserà, come sempre, Bruxelles.
stomachevole, antidemocratico , confido nel presidente della repubblica.