Giustizia, muro contro muro sulla prescrizione: Pd e M5S, l’intesa è lontana
Il nodo giustizia rischia di legare inestricabilmente il dialogo di governo tra Pd e M5S. La strada è in salita: neppure il vertice allargato di ieri, che ha visto riunirsi intorno a un tavolo il guardasigilli Alfonso Bonafede, Pd, Leu e i renziani, ha rasserenato gli animi e accorciato le distanze tra gli schieramenti in campo. Distanze che diventano siderali sulla prescrizione.
Giustizia, lo scoglio sui su va a sbattere l’inciucio di governo
Il nodo giustizia intreccia accordi e intese di governo. Il primo scoglio che incontra la maggioranza rischia di arenare il dialogo sulla riforma che, intanto, dopo il vertice di ieri, è stata divisa in due distinti disegni di legge: uno affronterà la materia penale e la legge elettorale del Csm. Il secondo riguarderà le norme sul processo civile. Aperta, infine, anche la questione sulla legge elettorale di Palazzo dei marescialli. E intanto il tempo stringe. Sarà difficile rispettare il timing e trovare l’accordo pieno tra dem e 5S in difficoltà sulla riforma della giustizia – prescrizione e sorteggio per il Csm sono i due nodi da sciogliere – ottenendo l’approvazione del “pacchetto” entro la fine dell’anno. Un traguardo che si allontana ogni giorno di più.
Giustizia, Bonafede insiste a spacchettare la riforma in due ddl
Dunque, la riforma della processo penale, quella del processo civile, il sistema di elezione al Consiglio superiore della magistratura, sono i nodi da sciogliere. I temi affrontati nel summit di ieri tra gli esponenti più in vista di entrambi gli schieramenti. Tutti con le mani tra i capelli. Tutti alle prese con una quadratura del cerchio che non riescono a trovare. Seduti attorno a un tavolo c’erano il guardasigilli, Alfonso Bonafede, il capigruppo Pd alla Camera Graziano Delrio, i renziani Maria Elena Boschi e Davide Faraone, i capigruppo grillini, Francsco D’Uva e Gian Luca Perilli, quelli di Leu Federico Fornaro e Loredana De Petris. Con loro, anche la responsabile giustizia del Pd, Roberta Pinotti, Pietro Grasso e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Giorgis. Tutti impegnati a elaborare una riforma della giustizia credibile. Una riforma rispetto alla quale il guardasigilli ha ribadito ancora una volta l’intenzione di trovare il bandolo “spacchettando” in due ddl la matassa.
Duro commento dai banchi dell’opposizione
Proposte e risoluzioni che, dai banchi dell’opposizione, nelle ultime ore l’esponente azzurro Francesco Paolo Sisto ha bollato dichiarando: «La pseudo-riforma rossogialla è un tentativo di giustificare la barbarie della soppressione della prescrizione: per rimanere al governo, il Pd sta consentendo al M5S di portare a termine un eccidio costituzionale, un intervento giustizialista, folle, omicidiario delle garanzie, che lascia i cittadini esposti sine die al vento della giustizia».