Nuovo sequestro del cellulare di Leoni, Stampa Romana: «Lesione ai diritti costituzionali dei giornalisti»
«Il nuovo sequestro del cellulare di Silvio Leoni collega del Secolo d’Italia ci stupisce e ci indigna». Lo scrive in una nota l’Associazione Stampa Romana. «Il tribunale del riesame di Ancona -si legge- aveva annullato il primo sequestro, ritenendolo non motivato. La pm invece rinnova il provvedimento cambiando capo d’imputazione. La sostanza per l’accusa è che la telefonata al magistrato, Leoni e un messaggio wapp di apprezzamento al comportamento del giudice che non aveva voluto rispondere a domande sul processo in corso per la strage di Bologna, avrebbero compromesso la serenità del magistrato nel giudicare».
«Se passasse questo principio- continua la nota- nessun giornalista potrebbe rivolgere domande a un magistrato nell’esercizio delle sue funzioni. Lo riteniamo un atto molto grave, allo stato degli atti a nostra disposizione, e una lesione alle prerogative costituzionali dei giornalisti nonché ai rapporti ordinari con la magistratura».
«Condividiamo – conclude Dtampa Romana – l’idea dell’Ordine nazionale dei giornalisti di sollevare la questione al più presto al Csm. Dobbiamo inoltre valutare se il doppio sequestro non abbia violato le fonti di Silvio Leoni con un accesso informatico libero e indiscriminato al cellulare da parte della procura di Ancona».