Mes, Bruxelles verso il rinvio della firma. Ma la Meloni: «Non basta, va cancellato»

14 Mar 2020 13:50 - di Redazione
Mes

La ratifica del Mes (Meccanismo europeo di stabilita), il trattato-capestro predisposto dalla Commissione Ue su ordine dell’asse franco-tedesco, dovrebbe essere sparito dall’odg dell’Eurogruppo di lunedì prossimo. La notizia non ha ancora il crisma dell’ufficialità, ma tutto lascia pensare che si vada verso un rinvio. Fonti Ue lasciano quantificano in un paio di mesi il possibile slittamento. È invece certo che alla riunione di lunedì non parteciperanno i ministri italiani. A Bruxelles lo hanno già comunicato e saranno presente solo in call-conference. E non è da escludere che anche questa insolita modalità, dettata dall’emergenza virus e non da una presa di distanza politica, abbia avuto il suo peso nella decisione di far slittare il Mes. O almeno di spostarlo «nelle varie ed eventuali», come twitta il leghista Claudio Borghi. Vale a dire in coda alla pandemia da coronavirus che assorbirà verosimilmente gran parte dei lavori.

La notizia dello slittamento del Mes è solo “ufficiosa”

Un’eventualità, questa, che non tranquillizza Giorgia Meloni. Il fatto che il Mes «Significa – spiega su Twitter infatti la leader di FdI – che è ancora possibile la discussione, mentre il governo italiano deve pretendere che non si discuta e che il punto sia cancellato dall’odg». Non v’è dubbio che sulla decisione dello slittamento molto hanno pesato le polemiche scoppiate in Italia. Il centrodestra è compatto nel bollare il nuovo meccanismo come il «cappio finanziario» con cui la Ue può strangolare i Paesi con più elevato debito pubblico. Nella scia della Meloni, infatti, ci sono Matteo Salvini e persino un europeista convintissimo come il forzista Antonio Tajani. È stato proprio lui, l’esponente più addentrato negli arcana Ue, a inserire «il blocco della firma del Mes» tra le priorità dell’Italia in Europa.

Lunedì l’Eurogruppo affronterà l’emergenza virus

Il probabile rinvio della sottoscrizione dell’accordo da parte dei nostri rappresentanti a Bruxelles, ha ridato un po’ di fiato anche al M5S. I deputati della commissione Finanze del quarto partito italiano (il terzo, stando ai sondaggi, è FdI) si ritagliano il loro momento di gloria. E, in una nota, rivendicano il rinvio della firma: «Lo avevamo chiesto con forza e lo abbiamo ottenuto».  Ma anche loro convengono che la decisione è stata soprattutto «un atto di buon senso». È tuttavia indiscutibile che il Pd sia stato comunque costretto a tener conto della posizione contraria degli alleati grillini. Che, intanto, preparano battaglia:«Vigileremo sull’Eurogruppo – annunciano – per evitare che il Mes, uscito dalla porta, rientri dalla finestra».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Giuseppe Forconi 16 Marzo 2020

    Sono mesi che quasi tutte le sere andando a letto cerco di dare un senso o almeno di capire di che pasta sono fatti i nostri governanti, mi riferisco a Conte, a Renzi, a Zingaretti, a Gentiloni, a Mattarella, alla Boldrini, Speranza, Frantoiani, Prodi , Di Maio, ecc. ecc.
    Mi chiedo, ma sono italiani oppure di un’altro Paese o forse marziani ? Non capisco come in tutti questi anni hanno sempre remato contro, cosa abbiamo fatto di male noi italiani per odiarci tanto ? Non c’e’ una sola notizia che esca dalle vostre bocche che sia a favore dell’Italia, sempre giu’ botte, fregature, soprusi neanche fossimo avanzi di galera.
    Ma non hanno un minimo di coscienza, di coscienza democratica ?
    Perche’ farci diventare servi di altri Paesi ?
    Cosa vi hanno offerto in quella topaia di Bruxelles per fare quello che state facendo all’Italia ? Pensateci, rifletteteci e fatecelo sapere, ma che non sia troppo tardi.
    Grazie.

  • ALESSANDRO vignali 14 Marzo 2020

    C è poco da vigilare, se la Germania ottiene 550 miliardi e noi non riusciamo ad ottenere una cifra proporzionata al pil DOBBIAMO DIRE BASTA A QUESTA EUROPA DEGLI SPECULATORI. NEW DEAL, SUBITO