«È la kermesse di chi crede nella politica»

6 Lug 2011 20:35 - di

«Non è cambiato niente, a Mirabello faccio quello che faccio da 29 anni, organizzare una grande festa nazionalpopolare, la stessa dai tempi del Movimento sociale, passando per Alleanza nazionale e arrivando ora al Popolo della libertà». Alberto Balboni (senatore ferrarese del Pdl) sta mettendo a punto gli ultimi dettagli organizzativi della Festa della libertà in programma da oggi a domenica 10 luglio.

Il nome è cambiato per problemi di copyright?

Il nome è lo stesso che abbiamo usato nel 2008 e 2009 e cioè Festa della libertà da quando siamo entrati nel Pdl. Si chiamava Festa Tricolore ai tempi del Msi e di An. C’è stata l’eccezione dell’anno scorso, dovuta allo strappo dei finiani, ora si ritorna alla  tradizione.

A settembre invece ci sarà la festa (alternativa) di Futuro e libertà. Qualche fastidio?

Più che fastidio parlerei di dispiacere, perché dividersi da alcuni amici con i quali si è cresciuti politicamente e umanamente insieme, lascia l’amaro in bocca.

Intanto la prima giornata, quella di oggi pomeriggio, vedrà riuniti molti ex An che sono andati divisi.

È vero, ci ritroviamo con Ronchi e Urso, che sono di Fli ma che si stanno ponendo degli interrogativi legittimi sulla deriva del loro partito.

Ci saranno anche Moffa e Viespoli che non sono più nel Pdl. Se è per questo ritroverà anche loro.

È vero, ma ormai bisogna ragionare in termini di bipolarismo. Il gruppo dei Responsabili ormai fa riferimento al centrodestra. Qui la battaglia ormai è per il bipolarismo. O si sta di qua o di là. E loro hanno scelto.

C’è qualche amico ex An di cui sentirà la mancanza in questi giorni a Mirabello?

Più di uno. Cito Roberto Menia e Salvatore Tatarella e Angela Napoli su tutti, ma sono tanti quelli per cui mi chiedo: che ci fanno lì? Leggo che il 22 luglio faranno la convention del terzo polo con Rutelli e Casini. Non ne faccio un problema di persone, ma di valori e di riferimento. Che ci fanno gli ex An con loro? Abbiamo speso una vita per combattere la logica della democrazia bloccata. E adesso? Con il Terzo polo salterebbe tutto, si tornerebbe indietro di vent’anni.

Speranze di recuperare con i finiani?

Finché la linea la dettano Briguglio, Bocchino e Granata, la vedo difficile.  La scelta l’hanno fatta. Il tutto nel nome dell’antiberlusconismo e seguendo logiche personali anziché politiche. A Mirabello a settembre inviteranno Pisapia e Bersani. Noi invece avremo la prima uscita pubblica di Angelino Alfano da segretario del Pdl. Questa la differenza tra noi e loro.

Un battesimo pubblico proprio per la gente di Mirabello. Che significa?

Credo che rappresenti il coronamento di un lucido progetto politico del quale Giorgio Almirante sarebbe stato fiero. L’incontro pubblico con Alfano servirà a motivare la nostra base, a ridare speranza, entusiasmo al popolo di centrodestra. Partendo anche da richieste e sollecitazioni e senza fare sconti a nessuno.

Mi citi qualche sollecitazione che farete dal palco di Mirabello al partito.

Abbiamo bisogno di motivare la nostra base, in particolare la gente di destra nella costruzione di un Pdl vero, nella selezione di una classe dirigente con regole chiare, nella costruzione di un partito che rappresenti i valori cari alla destra. A cominciare dalla legalità.

Valori cari alla destra, ripescando persino come tag-line delle vostre giornate, i testi delle canzoni di Lucio Battisti, a cominciare dal sottotitolo della manifestazione: “Il nostro canto libero”…

È stata un’idea di Ignazio La Russa. Per ritrovare l’entusiasmo occorre anche un po’ di poesia. E le canzoni del duo Battisti-Mogol hanno rappresentato molto nel nostro immaginario.

La festa di Mirabello avrà anche uno spazio di intrattenimento. Ogni sera alle 21 ci saranno gli Spettacoli del Secolo: da Hoara Berselli e Lola Ponce. Lo sa che vi esporrete a qualche ironia?

Può farle solo chi non è mai venuto qui in oltre trent’anni. La nostra è una festa orgogliosamente nazionalpopolare. È nella tradizione delle feste di questa zona. Abbiamo mille posti a sedere dove mangiare, sedersi a un tavolino, bere una birra. E, con l’occasione sentir parlare di politica e farsi un’idea.  

E mangiare i famosi tortelli alla zucca che sono un vostro vanto.

Li fanno i nostri volontari. Abbiamo duecento persone che gratuitamente lavorano per noi, tutti ferraresi. Era facile organizzare una manifestazione a Milano o a Roma, organizzare una convention con tanto di catering, società di marketing con professionisti profumatamente pagati. Invece la forza di questo appuntamento sta proprio nel volontariato. È la prova che questo è un partito vero, con gente che ha passione e voglia  di impegnarsi per qualcosa di importante.

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