Matteoli: Bossi? Non allarmatevi…
La Lega? «Ha sempre avuto un atteggiamento diverso tra il territorio, dove viene eletta, e Roma. Lì si presenta come un partito movimentista, poi quando arriva a Roma vota ciò che il governo decide, è stata un’alleata corretta e credo continuerà a esserlo». Per Altero Matteoli, dunque, «non c’è nulla di cui preoccuparsi» per le inquietudini di questi giorni, che sono dovute anche al fatto che «tutti i partiti politici, in questa fase, hanno problemi al loro interno e per la prima volta anche la Lega si trova a dover affrontare questa situazione». «Ma – sottolinea il ministro delle Infrastrutture – era fisiologico che accadesse».
E il Pdl? Angelo Panebianco, sul “Corriere della Sera” di ieri, metteva il rapporto con la classe dirigente del partito fra le difficoltà con cui si dovrà confrontrare Alfano. Ha ragione?
Se Alfano farà quello che ha detto, la classe dirigente non potrà che ringraziarlo. Poteva ricevere un’investitura, fare un discorso di circostanza, invece è entrato nel merito e ha toccato alcuni argomenti tipici della destra e, quindi, per quanto mi riguarda non può che farmi piacere. Ha fatto una buona relazione.
La guerriglia di domenica in Val di Susa ha avuto l’effetto di far trovare un’inedita sintonia tra governo e Pd. Qualcosa sta cambiando?
Sono abituato a prendere per buono ciò che si dice. La sinistra ha strumentalizzato spesso i moti di piazza, ma se stavolta prende le distanze io registro. Posso dire che sono state dichiarazioni un po’ tardive, ma ora anche questo è un fatto marginale. Il fatto importante è che finalmente si è trovato un intento comune ed è questo che mi interessa.
Che idea si è fatto di quello che è successo?
Che indiscutibilmente alcuni delinquenti si sono infiltrati in un corteo e hanno dato vita a una vera e propria guerriglia. Ora va capito se questi delinquenti, che venivano dai centri sociali di tutta Italia e anche dall’estero, siano stati invitati dagli organizzatori o no. Se fosse vera la prima ipotesi, come sembra da alcune dichiarazioni, sarebbe un fatto gravissimo, ma il governo ha fatto la sua scelta, andrà avanti e non si lascerà intimidire. Realizzeremo l’opera.
Vi confronterete ancora con la popolazione?
Non c’è più margine per il confronto. Sono stati fatti tutti i confronti possibili. Ci sono state più di 130 riunioni, io stesso sono andato molte volte in Piemonte per incontrare tutti i sindaci e spiegare loro il percorso. L’Osservatorio, alla prima riunione, aveva un progetto di massima che dopo quelle riunioni è stato modificato su indicazione del territorio. L’ultima volta che sono andato a Torino c’erano quattro sindaci che dichiaravano di essere aprioristicamente contrari a qualunque progetto e io ho garantito che avrei comunque informato anche loro su ciò che sarebbe accaduto. Davvero non ci sono più margini, la valle è stata informata per anni e ora bisogna solo procedere alla realizzazione.
Eppure alcune voci, dall’arcivescovo di Torino Valerio Cattaneo a Nichi Vendola, sostengono che il confronto sia l’antidoto alle violenze, il modo per isolarle…
Quelli che abbiamo visto agire sono delinquenti ai quali non interessa il dialogo, non interessa di cosa si parli. Che sia la Torino-Lione o una qualsiasi altra opera loro sono contro. Il loro compito non è dire sì o no a un’opera, è sfasciare tutto. Sono anarchici e non sono disponibili ad argomentare, a confrontarsi. Vogliono sfasciare tutto, anche le istituzioni. E quando c’è chi definisce eroi coloro che vanno armati, con il volto coperto, che tirano l’acido e possono uccidere qualcuno cosa vuole che gliene importi? L’importante è andare a fare la guerriglia.
Grillo aveva parlato di «eroi», ma ieri spiegato che si riferiva ai valsusini e che invece condanna i black bloc…
Avendo tutti contro, evidentemente ha cercato di raddrizzare il tiro. Qua eroi non ce ne sono, se qualcuno è stato eroico sono stati i giovani poliziotti che per difendere le istituzioni e le decisioni dello Stato sono stati lì a prendersi le sassate.
Come si isolano i violenti?
Questa è gente che si organizza con il tam tam, che si muove per il G8 o per la Torino-Lione purché possa dimostrare che c’è e che non è che è lì a dire qualcosa. Cosa vuole che possiamo fare se non arrestarli, metterli in galera e tenerceli?
Vorrebbe dire qualcosa alla popolazione della Val di Susa?
Ribadire che non bisogna preoccuparsi di nulla, che oggi le tecnologie hanno raggiunto livelli tali da consentire il minor impatto ambientale e che da quest’opera avremo dei grandi vantaggi, a partire dall’inquinamento. Transiteranno circa 300 treni al giorno, vuol dire togliere dalle strade molte tonnellate di merci che oggi viaggiano su gomma, con un miglioramento notevole dell’inquinamento ambientale. In termini di competitività, poi, darà una spinta alle nostre imprese perché il costo dei trasporti incide pesantemente sui nostri prodotti.
Quello che è successo domenica avrà ripercussioni negative in Europa?
Semmai, il fatto che si sia andati avanti nonostante quello che è successo dimostra che questo governo difende fino in fondo le sue scelte.