«Azzereremo il deficit tutelando i più deboli»
«Né macelleria sociale, né stangata, stiamo lavorando a una manovra rigorosa della quale l’Italia ha assolutamente bisogno». Maurizio Gasparri ha appena terminato l’incontro nell’ufficio del presidente del Senato Renato Schifani. Il capogruppo dei senatori del Pdl è stato ricevuto assieme agli altri rappresentanti della maggioranza e del governo. Il richiamo del presidente del Senato ai «tempi immediati» ai rappresentanti della maggioranza e del governo ha chiesto di consentire che per i lavori di Palazzo Madama ci siano adeguati tempi di dibattito che, in ogni caso, la presidenza «conferma di voler garantire». Una richiamo che Gasparri interpreta in questi termini: «C’è una forte attenzione di Schifani sul rispetto dei tempi. Noi abbiamo avanzato delle proposte, il governo sta facendo le sue valutazioni».
Intanto rimane l’apprensione dei mercati sui contenuti e sul valore della nuova manovra di Ferragosto…
Non deve esserci nessuna apprensione. I saldi della manovra saranno confermati perché dobbiamo rispettare le grandezze per arrivare al 2013 all’azzeramento del deficit.
Persino dalla stampa di centrodestra sono arrivate pesanti critiche alla manovra, come lo spiega?
Mi viene da ironizzare sul fatto che tutta questa alzata di scudi è stata orchestrata da qualche direttore di giornale che aveva paura di dover pagare il contributo di solidarietà. Certi direttori superpagati saranno stati in apprensione. Al di là delle battute, dobbiamo partire da una premessa fondamentale. Ci troviamo di fronte a un passaggio molto difficile. Siamo davanti a un uragano economico che si è abbattuto sul mondo occidentale e in particolare sull’Europa. Quindi occorre un intervento forte.
E qui arriva l’apprensione degli italiani….
Mi pare ovvio che ogni settore pretenda di chiamarsi fuori. Ma ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.
Possiamo dire almeno chi ne resterà fuori?
Noi dobbiamo difendere i conti pubblici. E questo significa prima di tutto difendere le fasce più deboli della popolazione, difendere gli anziani e i nostri figli, difendere le pensioni e gli ammortizzatori sociali.
E chi pagherà più di tutti?
Di certo chi non ha mai pagato prima. Ecco perché abbiamo allo studio un contrasto senza precedenti all’evasione fiscale. Sarà una manovra all’insegna dell’equità che mi auguro tutti, opposizioni e parti sociali, condividano.
Prossimi passi?
Entro le prossime 24 ore presenteremo le nostre proposte. A seguire, dovremo lavorare su altre riforme che il Paese attende da anni.
A partire da quali misure?
Sicuramente da una riforma delle pensioni più ampia, che dovrà avere il contributo delle forze sindacali e riformiste. Ma non solo. Dovremo avere il coraggio di affrontare il tema delle dismissioni di alcuni immobili pubblici. Inoltre dobbiamo ridiscutere anche del mercato del lavoro. C’è bisogno di interventi epocali.
Addirittura epocali?
Pensi al piano di azzeramento del deficit. Siamo davanti a un’operazione storica di aggressione del debito pubblico. Un’impresa nemmeno mai tentata prima d’ora.
Al di là degli impegni, la paura degli italiani è sempre la stessa grazie anche a certi titoli splatter che hanno annunciato interventi di “macelleria sociale” e “lacrime e sangue”.
Le ribadisco. Noi dobbiamo difendere i risparmi degli italiani, i pagamenti degli stipendi pubblici e le spese sociali. Nulla di tutto ciò verrà toccato. La nostra sarà una misura equa e accettabile che non andrà a ledere i diritti economici dei lavoratori e che contribuirà a migliorare i saldi. Ecco perché c’è bisogno del senso di responsabilità di tutti.