Il Pd: 400 euro al mese e accontentatevi!
«APierluì, che è ’sta storia degli stagisti? Che famo? Predicamo bene e razzolamo peggio del porco?», scrive Roberto Caprasecca, in perfetto romanesco, su Facebook. “Pierluì” è naturalmente Bersani, preso di mira dal popolo (di sinistra) del web per l’annuncio pubblicato sul sito del Pd che recitava più o meno così: cerchiamo stagisti per il settore creativo della comunicazione del partito, «ai candidati si richiede un impegno di quattro ore quotidiane da assolvere persso la sede nazionale del Pd a Roma in via Sant’Andrea delle Fratte». Fin qui, tutto tranquillo. Ma quanto si beccano i futuri stagisti? 400 euro al mese. Una miseria. Tolte le domeniche, sarebbero una quindicina di euro al giorno, poco più di tre euro all’ora: se non ti porti il panino al lavoro e non rinunci al caffè, a fine giornata ti resta poco o niente.
L’annuncio viene visto come una prova di incoerenza da una forza che si candida a governare il Paese sventolando la parola d’ordine “Basta precarietà” ed è stato subito rilanciato in rete dal Popolo viola, che ha sollecitato gli “indignati” del web a dire la loro sulla pagina Facebook dello stesso Bersani. E sono arrivati a decine i post di indignazione, molti dei quali proprio dagli elettori del Pd. «Sono allibita, non eravate quelli che volevano eliminare la precarietà?», scrive Noemi Pintus. Mentre Diego Meneghetti sprona il segretario: «Dai il 50% del tuo stipendio per regolarizzare contrattualmente queste persone e vedrai che le cose cambiano!». Emanuele Bellitti spera invece che «il compagno Bersani, in nome del popolo italiano, condannando la precarietà, nel suo comizio del 5 novembre, faccia autocritica comunicando di averli assunti tutti a tempo indeterminato con regolare contratto». Per i vertici del Pd si mette male, la figuraccia è enorme. Se poi il popolo del web si rendesse conto che è stato il centrosinistra a creare il precariato in Italia sarebbe un guaio enorme. Meglio tacere e aspettare che passi la nottata.