Nanni, Gabriele e gli altri morti “di Stato”…
“Fascista suicida in carcere. Era implicato nell’omicidio Serpico”. Il trafiletto uscito il 6 ottobre del 1980 sul Corriere della Sera non dice nulla ma, in qualche modo, dice tutto. È una notiziola, una “breve”, che già di per sé spiega: il fatto non è importante. Secondo elemento: il ragazzo deceduto non è una persona, è “un fascista”. Terzo punto: il tizio è morto suicida. Non un accento di dubbio o perplessità. Infine: il fascista era comunque “implicato nell’omicidio Serpico”. Insomma, non uno stinco di santo. Così, trentuno anni fa, il principale quotidiano italiano liquidava la morte di Nazareno De Angelis, detto Nanni, uscito cadavere da una cella in cui era stato sbattuto con l’accusa (infondata) di aver ucciso un agente. Aveva 22 anni.
Leggi l’articolo in versione integrale sul Secolo d’Italia del 5 ottobre