Napolitano dà ragione a Berlusconi?
Come era immaginabile, le stesse forze che due giorni fa facevano il tifo per il leader europei perché pensavano che avessero scherzato sull’odiato B., oggi li schifano perché hanno espresso soddisfazione per la “lettera di intenti” presentata dal governo italiano a Bruxelles. Ieri erano tutti convinti che l’Europa avrebbe bocciato il programma del nostro esecutivo e che di conseguenza sarebbe arrivata un’altra mazzata dai mercati. Le forze di opposizione e i sindacati si dividono tra chi ritiene che la lettera contenga misure inique e chi la giudica “un libro dei sogni”, ossia un programma ambizioso ma irrealizzabile. La misura più “odiosa” è la riproposizione – a suo tempo considerata una misura imprescindibile da parte di Confindustria – della possibilità di licenziare per esigenze economiche, cioè se un’azienda non è più in grado di sostenere la spesa dei salari. Sindacati e opposizioni ritengono sia meglio che un’azienda chiuda mandando in strada “tutti” i suoi dipendenti piuttosto che possa ridimensionare il personale secondo le nuove possibilità ed esigenze. Ritenuta inaccettabile anche la “mobilità” per i dipendenti pubblici, già proposta in realtà da numerosi “saggi” anti-B. per ridurre progressivamente i “costi della politica”. Infine il nodo dell’età pensionabile, elevata a 67 anni per uomini e donne, ma solo nel 2026. Il presidente Napolitano ha dichiarato che per superare la crisi ci vuole il coraggio di fare scelte “impopolari”. Un assist a Berlusconi?