Pannella uno «stronzo» senza padroni
È il partito più antico d’Italia ma i suoi esponenti non sono mai vecchi. Sono solo 6 alla Camera e riescono – semplicemente sedendosi sui loro scranni – a scatenare un putiferio conquistando le prime pagine dei giornali. Dei radicali si può dire di tutto e di più, resta il fatto che sono grandi comunicatori. E hanno nel dna qualcosa di berlusconiano, e cioè la capacità di far saltare i nervi alla sinistra. Sono riusciti a far perdere le staffe a Rosi Bindi più di quanto ci riuscì il Cavaliere con la battuta “più bella che intelligente”. La pasionaria del Pd, infatti, ieri li ha apostrofati in maniera poco signorile: «Stronzi». Una parola che non si addice a una signora, ma che rende bene l’idea della capacità dei radicali di essere guastafeste, di mandare all’aria le strategie patetiche dell’opposizione, di non farsi fregare dai vertici del Pd.
Non è la prima volta che il centrosinistra resta vittima delle trovate di Pannella e compagni. Un episodio del 2005, nella tragica stagione di Prodi, è abbastanza significativo: il Professore bolognese aveva convocato un vertice del centrosinistra nella Reggia di Caserta. Pannella si presentò con una jeep nera, entrò nella sala della riunione e, senza farsi notare, chiamò con il telefonino Radio Radicale, poi posò l’apparecchio, acceso, sul tavolo: tutta la riunione fu trasmessa per radio. A un certo punto qualcuno dei partecipanti fu avvertito. Prodi si rivolse a Pannella, minaccioso: «Spegni il telefonino!». «No, questa è pirateria», rispose Pannella, fiero di aver forzato la riservatezza della riunione. «Leva quel telefonino», gli intimò Di Pietro. Ma Pannella, imperterrito: «Smettila di fare il poliziotto!». “Pirati” agli esponenti del centrosinistra, “sbirro” a Di Pietro. Di sicuro, i radicali non sono «stronzi». Anzi. A volte sono pure simpatici. Molto più simpatici della Bindi e di quelli che ieri si cimentavano in balletti ridicoli mettendo un piede dentro l’aula di Montecitorio e un piede fuori. Come i ballerini vip della D’Urso o della Carlucci.