Lanfranco Pace: «Ma quale rigurgito neofascista, qui c’è solo una crisi della politica»
L’estremismo di sinistra – e quindi l’isterismo paranoico antifascista – l’ha conosciuto bene negli anni ’70, quando tra Potere Operaio e qualche sigla che è anche più a sinistra si è dato parecchio da fare. Oggi, però, Lanfranco Pace è una delle penne di punta del Foglio di Guliano Ferrara. Alemanno e Berlusconi continuano a non andargli a genio, ma, dice, «del sindaco mi interessa come fa il sindaco e di un console mi interessa come fa il console, il resto ha smesso di scandalizzarmi tanto tempo fa…».
Pace, ma allora è vero che per le strade italiane scorrazzano nuovi squadristi in cerca di avversari politici da picchiare, spalleggiati dalla destra al potere?
Credo che l’idea di un rigurgito fascista sia assolutamente sciocca. Non ci credo minimamente…
A leggere “Il Fatto Quotidiano” di ieri non si direbbe…
Mi sembra strano che lo facciano loro, non mi sembravano schierati in prima fila in queste battaglie…
Eppure è così. Uno degli obiettivi sembra essere Gianni Alemanno, dipinto come protettore di picchiatori sin dentro la sua famiglia (anche se si precisa che il giovane Manfredi non avrebbe avuto alcun ruolo nel presunto pestaggio).
È assurdo. Io ad Alemanno contesto il modo in cui ha gestito la città, non altro. Lo considero immorale.
Addirittura…
Certo. Intendo il termine nel senso in cui era immorale Berlusconi: parlo della politica degli amici degli amici etc. Ma francamente il resto non mi scandalizza…
Ci sono anche diversi libri, alcuni usciti recentemente, in cui si ricostruisce il solito scenario dei soliti ex “estremisti” che il sindaco di Roma avrebbe “sdoganato” o, come si dice adesso, “ripulito”…
Ripeto, che Alemanno chiami dei suoi ex sodali politici attorno a sé mi lascia del tutto indifferente. Sono più scettico, come ho già detto, sui risultati. Ma il fatto che all’Atac, per dire, ci siano persone che provengono dall’estrema destra non mi riguarda, se fanno bene il loro lavoro…
Secondo lei c’è un motivo per questa recrudescenza dell’antifascismo militante in redazione?
Mi sembra che, scomparsa l’onda berlusconiana, per attaccare il centrodestra non ci fossero più elementi. Ecco perché la sinistra ha ripescato l’antifascismo.
Curiosamente ma non tanto, la cosa accade sempre sotto i governi tecnici. Anche negli anni ’90, sia pur rispetto a movimenti molto diversi, ci fu un’ondata mediatica simile. Pensiamo al panico mediatico sui “naziskin”…
Il fatto è che i tecnici neutralizzano la politica quotidiana, che quindi ritorna nella sua condizione primigenia di scontro “fascisti contro comunisti”, che però, in questo momento storico, è a dir poco assurda. Resta il fatto che alcuni segnali mostrano un’attenzione effettivamente particolare nei confronti della cosiddetta estrema destra.
Quali segnali?
Diciamo che me ne sono accorto dopo l’attacco a CasaPound Italia, tirata in mezzo in maniera proditoria nella strage di Firenze.
Si dice che lo stragista fosse vicino all’estrema destra…
Il fatto che l’assassino fosse un simpatizzante di questo movimento mi sembra poco più che aneddotico: si trattava palesemente di uno squilibrato. Eppure su quella vicenda c’è stato un clamore sospetto, anche se è durato poco…
È durato poco, ma poi c’è stato il caso Vattani…
Anche qui vale lo stesso discorso fatto per Alemanno: quel che conta è se Vattani è un buon console, se sa fare il suo lavoro, del resto chi se ne frega.
Pare che in passato fosse un po’ scapestrato…
Del suo presunto passato da estremista dico che contano i presenti, non i passati.
Anche riguardo alla rivolta dei Forconi si è parlato di infiltrazioni dell’estrema destra…
Qui la questione è già più subdola e mi ricorda ciò che avvenne con i moti di Reggio Calabria. Purtroppo, oggi come allora, quando la sinistra non capisce un fenomeno lo bolla come fascista…
Del resto, se si comportano bene e non strumentalizzano, mostrando una reale capacità di rappresentatività, che male c’è se i fascisti o presunti tali si inseriscono in una protesta? È permesso solo alle altre forze politiche cavalcare le proteste sociali?
Sono d’accordo. Anzi, è un bene. Ci vuole sempre qualcuno che canalizza politicamente le proteste e non le fa degenerare.
Nessuno scandalo, quindi?
Ho smesso di scandalizzarmi per queste cose cinquanta anni fa…