Roberta Angelilli: «Se si salva la Grecia si salva l’Europa»
Dopo il via libera dal Bundestag con un’ampia maggioranza al nuovo pacchetto di aiuti ad Atene, la Grecia sembra più ottimista. Anche perché, a sentire l’Europa, ialcune nazioni si stanno muovendo nella direzione giusta. Roma e Madrid hanno migliorato le loro condizioni di rifinanziamento grazie alle riforme intraprese fino a oggi. In particolare la cancelliera tedesca Angela Merkel dell’Italia ha citato «le misure di risparmio che porteranno al pareggio di bilancio già l’anno prossimo, le riforme strutturali che stimoleranno produttività e competitività, e le liberalizzazioni». E non ha rinunciato al leitmotiv dei suoi interventi contro la crisi: «Se fallisce l’euro fallisce l’Europa, se vince l’euro vince l’Europa». Eppure, malgrado gli applausi, alla fine la cancelliera non ha raggiunto la sua maggioranza: segno che nella coalizione di governo i mal di pancia aumentano, soprattutto nella sua Unione, (Csu-Cdu). Non dimentichiamo che il ministro dell’Interno Hans-Peter Friedrich ritiene che la Grecia avrebbe più possibilità di ripresa uscendo dall’euro…
«Certo, Atene ha preso degli impegni e ora dovrà rispettarli», dice Roberta Angelilli, vice presidente del parlamento europeo, che da ieri è nella capitale greca insieme con il presidente dell’europarlamento Martin Schulz e a una delegzione di europarlamentari.
Qual è lo scopo della vostra missione?
Si tratta di una visita ufficiale, la prima di un certo peso da molto tempo. Vogliamo dare un segnale ai greci, che l’Europa c’è e che non li abbandona. Saremo al loro fianco non solo per motivi economici ma anche per tutta una cultura comune che abbiamo, e che tutta l’Europa ha nei confronti di questa nazione. Certo, sono stati commessi molti errori, e non solo dal governo, ma troviamo giusto dare una chance alla Grecia.
Dove incontrerete le maggiori autorità istituzionali…
Sì, oggi (ieri, ndr) il presidente Martin Schulz incontra il presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, il presidente del Parlamento, Filippos Petsalnikos, il premier Lucas Papademos e i leader dei due partiti che sostengono il governo, Giorgos Papandreou del Pasok (socialista) e Antonis Samaras di Nea Dimocratia (centro destra). Tra pochi minuti il presidente Schulz terrà un discorso alla Vuli ton Ellinon, il parlamento greco, in piazza Syntagma, Parlamento. Come egli stesso ha anticipato, spiegherà ai deputati greci che non soltanto i tedeschi ma tutti gli europei sono al fianco della Grecia e si aspettano che Atene rispetti tutti gli impegni presi finora. Però la chance va data, perché solo salvando sé stessa, la Grecia contribuirà a salvare l’Europa.
Lei vedrà anche gli italiani ad Atene…
Certamente, ma non solo. Domani andrà nella nostra ambasciata dove parlerò con i nostri rappresentanti diplomatici, e incontrerò le associazioni che stanno dando concretamente una mano nell’emergenza di questo periodo. Intendo anche fare una ricognizione in città per vedere come funzionano le mense della Caritas e incontrare la gente che sta soffrendo maggiormente.
Che impressione le ha fatto Atene? Si respira una certa emergenza?
In realtà no. La popolazione è molto fiera, e chiede solo di non essere umiliata in questa circostanza. Ho notato che sono molto contenti della nostra presenza qui ad alto livello, perché vuol dire che vogliamo aiutarla. E il punto è proprio questo: qui non si tratta solo di finanziamenti, si tratta di elaborare e mettere in atto un vero progetto per il futuro della Grecia, sul quale mi sento di scommettere sin da adesso.
Un’ultima domanda sulla crisi indiana. Che sta facendo l’Unione europea per i nostri due militari?
Su questa vicenda siamo intervenuti con il mio collega del Parlamento europeo Gianni Pittella, facendo presente al presidente Schultz che sarebbe opportuno un intervento delle istituzioni comunitarie a sostegno dell’azione diplomatica intrapresa dal nostro Paese a tutela dei diritti fondamentali dei due suoi concittadini.