Araldo di Crollalanza nel ricordo della bella politica
Centovent’anni fa nasceva a Bari Araldo di Crollalanza, politico e giornalista, tra i fondatori del fascismo, ministro dei lavori pubblici nel ventennio e successivamente senatore del Movimento Sociale Italiano, di cui dal 1977 al 1986 è capogruppo a Palazzo Madama. Al di là di un doveroso ricordo umano, la sua figura appare ancora oggi interessante per la grande e spiccata vocazione sociale del suo impegno politico, il cui esempio potrebbe essere di grande utilità anche per gli esponenti della classe politica attuale. Coerenza e passione sono gli attributi di questo grande italiano, la cui azione sociale rappresenta oggi un punto di riferimento di assoluta attualità.
Nel periodo in cui ricopre l’incarico di ministro, Araldo di Crollalanza si distingue per essere in prima linea nei soccorsi alle popolazioni dell’Irpinia, della Basilicata, della Puglia e delle Marche colpite dai terremoti del 1930 e nella successiva ricostruzione, alla quale partecipa con grande entusiasmo e spirito di solidarietà verso chi aveva perso tutto a causa del sisma, coordinando in prima persona gli interventi di protezione civile. Sotto il suo ministero viene messa a punto la rete stradale nazionale, si realizzano la direttissima ferroviaria Firenze-Bologna, il ponte sulla Laguna di collegamento fra Mestre e Venezia e viene costituita l’Anas.
Il padre della previdenza dei giornalisti
Il suo impegno sociale viene oggi riconosciuto anche in materia pensionistica: a lui si deve, infatti, la fondazione dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani, che insieme agli altri istituti sociali sorti nello stesso periodo, testimonia la politica del fascismo di dare all’Italia un capillare sistema di tutela del lavoro e dei lavoratori.
Il suo ruolo di ministro, poi, è intimamente legato alla bonifica dell’Agro pontino: nel 1932, dove prima sorgevano le paludi viene costruita Littoria. Nel 1935 Araldo di Crollalanza assume la presidenza dell’Opera nazionale combattenti e durante il suo mandato vengono fondate anche le città di Aprilia e di Pomezia, che qualche anno fa gli ha intitolato una piazza. Sulla scia dei risultati ottenuti con l’Agro Pontino, partecipa quindi alla bonifica integrale di un’ampia zona della Dalmazia.
La figura di Araldo di Crollalanza non può, comunque, essere disgiunta dal suo impegno politico che fin da giovane lo porta ad aderire al Partito nazionale fascista e che proseguirà per tutta la vita. Nel 1922 partecipa alla marcia su Roma e nel 1924 è eletto deputato del Pnf. Dal 1926 al 1928 ricopre anche l’incarico di podestà di Bari e dà vita alla Fiera del levante, facendosi portavoce della voglia di crescita di una città, ponte fra oriente e occidente.
Nel 1943 aderisce alla Repubblica Sociale Italiana, rivendicando sempre la propria amicizia personale con Benito Mussolini, ma declinando l’offerta di assumere ancora l’incarico di ministro e preferendo gestire la Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
Dopo la caduta del fascismo viene arrestato, ma le accuse a suo carico non riescono a scalfire il prestigio di un uomo che tanto aveva dato all’Italia. Scarcerato, riprende l’attività politica con il Msi, distinguendosi nei decenni successivi per l’incessante attività parlamentare. Grazie ai suoi interventi, sempre puntuali e concreti, ottiene rispetto e amicizia anche dagli avversari. E non è un caso che nel 1982, in occasione del suo novantesimo compleanno, l’allora presidente del Senato, Amintore Fanfani gli consegni una medaglia d’oro, a coronamento di una vita al servizio dell’Italia.