Colpa di Monti? No, di chi lo critica
Ieri “Repubblica” forniva uno straordinario racconto della riunione “segreta” dei vertici del Pdl di mercoledì a Palazzo Grazioli. I dettagli della riunione sarebbero pervenuti al quotidiano di De Benedetti da «alcuni dei presenti» (dal che si dovrebbe dedurre che, su un pugno di dirigenti del Pdl, almeno tre o quattro non resistano alla compulsione di “spifferare” proprio al giornale che più li ha attaccati e li attacca). I “presenti” avrebbero dunque spifferato che Berlusconi avrebbe a sua volta riferito loro del colloquio avuto con Monti dichiarando di esser stato convinto dallo stesso che siano gli attacchi alle politiche del governo della stampa di centrodestra e «dell’ala oltranzista che chiede un cambio di atteggiamento nei confronti dell’esecutivo» a causare l’aumento dello spread e l’andamento negativo dei mercati. Cioè: quando tutta la stampa – anche quella estera – attaccava il governo di centrodestra la causa dello spread e della fibrillazione dei mercati era Berlusconi, ora è di chi critica il governo di Monti. Quindi, è giusto che Monti continui a sputare in faccia al Pdl e dire che la crisi – e persino i suicidi – siano da addebitare a Berlusconi e il Pdl e Berlusconi debbono anche dire che è vero. Secondo il retroscena di “Repubblica”, inoltre, Monti avrebbe fatto «intuire a Berlusconi che il mettere in discussione continuamente l’operato dell’esecutivo rischia di avere ricadute sul suo partito». Un avvertimento? Un agitarsi di toghe? A buon intenditor…