Fontana: «Oltre al premier, testiamo nuovo nome e governatori»
Nessuna pre-registrazione e voto consentito anche i sedicenni. «Già solo per questi due fattori le nostre primarie sono più aperte, più vere di quelle del Pd». A spiegarlo è Gregorio Fontana membro del comitato organizzatore che gestisce le primarie del Pdl e di cui fanno parte i coordinatori nazionali e i responsabili dei settori del partito. Fontana guida quello delle Adesioni.
Dunque, potranno votare tutti. Ma cosa vi metterà al riparo da “inquinamenti”?
Ai cittadini maggiorenni sarà richiesto di sottoscrivere una carta dei valori, nello stesso momento in cui voteranno. A quelli minorenni di essersi iscritti al Pdl entro il 24 novembre.
Perché avete deciso di svolgerle in più date?
Perché il meccanismo sequenziale, in più giornate tra la metà dicembre e gennaio, consente una piena mobilitazione di tutti e significa anche tenere i riflettori accesi sul Pdl per un mese interno e non solo per un giorno.
Non bastava la “campagna elettorale”?
Riteniamo che questo meccanismo rappresenti un momento di mobilitazione maggiore, che ci possa essere un effetto trainante dalle prime alle ultime regioni.
Cosa risponde a chi critica queste regole, considerandole macchinose?
Che per considerare macchinose primarie in cui votano tutti bisogna avere della bella fantasia. Le regole sono semplicissime e che la richiesta di 10mila firme mi sembra il minimo indispensabile per rendere le primarie credibili. Poi, la verità è che lamentarsi delle regole fa un po’ parte del copione di tutti i candidati in tutte le elezioni del mondo, è il fallo simulato in campo, basta esserne consapevoli.
Molto probabilmente vi accavallerete alle regionali di Lazio, Lombardia e Molise. Come avete intenzione di comportarvi?
Se ci saranno le condizioni, utilizzeremo le primarie per indicare anche i nomi dei candidati governatori. Del resto, sarà anche possibile utilizzarle per lanciare il referendum su un aspetto formale, ma non da poco, come il nuovo nome del Pdl.
Così non rischiate di generare confusione?
Generiamo quello choc di cui c’è bisogno. Dobbiamo riportare l’attenzione dei nostri elettori e dei media sulla nostra forza politica e sul nostro programma, a partire dal fronte economico, avendo come stella polare lo slogan “meno spesa, meno tasse e meno debito”.
Secondo lei, il Pdl riuscirà a evitare una personalizzazione eccessiva come sta avvenendo nelle primarie del Pd?
Tra i nomi che si fanno allo stato attuale ci sono candidati che riassumono forti contenuti politici. Leggo che si potrebbe candidare Tremonti e la linea economica di Tremonti è stata argomento di grande dibattito dentro e fuori il partito. Chiarirsi su questo non sarebbe da poco ed è ciò che interessa ai cittadini, che ci voteranno non solo per l’affidabilità del candidato, ma anche per la linea politica.
Definite le regole, a che punto siete con la macchina organizzativa?
Sono già stati messi online tutti i documenti necessari per le candidature e alla fine della prossima settimana saranno riuniti i coordinatori regionali per fare il punto e stilare il calendario definitivo delle consultazioni. La settimana prossima ci sarà anche la certificazione dei candidati in lizza e poi partirà la macchina organizzativa vera e propria. L’organizzazione sul territorio sarà complicata, ma contiamo sulla massima collaborazione dei coordinatori regionali e provinciali, che sono il cardine della nostra organizzazione, e chiederemo loro di rendere possibile questa grande sfida.