Sul Pdl scrivono unicamente boiate
Fiumi di inchiostro su sentito dire (da chi?) o su interpretazioni psicologiche, retroscena, intuizioni. C’è sempre la notizia di qualcuno che annuncia che il Cav ha detto o che il Cav farà… Ma è tanto difficile chiamare Berlusconi e intervistarlo direttamente? Sulle primarie gli sceneggiatori, sproloquiatori, mitomani e soubrette, stanno dando il meglio. C’è chi dice che si candida, ma poi non si candida e dice che le primarie non hanno senso. Chi racconta pettegolezzi, lancia anatemi, fa annunci. Poi ci sono le “interpretazioni” del non-detto e del non-scritto. Poi quelli che ragionano o delirano su quello che succederà o non succederà dopo. Mai un fatto. Difficile fare ragionamenti con gente che ormai comunica non eccedendo le 140 battute. Le primarie sono una competizione democratica, nulla più. Ma certo nulla di meno. Per il Pdl è una prima assoluta, un cambio di marcia, un’innovazione. E il bello dei confronti è che tutti hanno il diritto di partecipare e – se sono meritevoli – vincere. Non è lesa maestà o altro crimine chiedere il confronto o parteciparvi. Non c’è nulla di drammatico se vince Alfano e nemmeno se perde. Ma è molto importante che si sia deciso che, finalmente, gli elettori possono decidere. E decidere una cosa importante come il candidato premier. Voteranno in pochi? Ma anche questa è democrazia: chi vuole partecipa, chi non vuole no. Non si capisce perché Bondi o alcuni direttori di quotidiani lo trovino tragico, tanto da evocare l’Armageddon, con Berlusconi che se ne va sbattendo la porta e fonda un altro partito. Perché dovrebbe? Ma anche se volesse fare un’altra lista con Bondi e la Biancofiore, se è un valore aggiunto che male c’è? E non si capisce nemmeno l’appello “rosa” della Santanché perché le primarie non le vinca un uomo. Ma cos’è, uno scherzo?