Le “confessioni” della Fornero: io, tradita dalla Camusso
Chi è stata a ferirla di più, colpendola al cuore e tradendo un’amicizia che stava sbocciando in segreto, mentre si guardavano negli occhi? Il nome viene fuori tutto d’un fiato: è Susanna Camusso. Sì, proprio lei, la leader della Cgil. E la vittima? Elsa Fornero, la “ministra” del Lavoro. Sedotta e abbandonata. Lo rileva stesso lei, nel corso della trasmissione l’Infedele: «Nutro un po’ di rimpianto. È un ricordo misto». Ecco il racconto di Elsa: «L’anno scorso, tra Natale e Capodanno, la Camusso venne a trovarmi a Torino tutto in maniera discreta, nessun giornalista lo seppe e questo fu un vantaggio e ricordo che abbiamo parlato per circa cinque ore. Stakanoviste entrambe, io non gli offrii nemmeno un caffè. Abbiamo parlato nel merito delle cose senza interferenze di appartenenza: una il professore, l’altra il sindacalista. Abbiamo parlato del mercato del lavoro». Ma evidentemente qualcosa non ha poi funzionato, se alla domanda su quale sia il punto in cui Camusso l’ha delusa, ha risposto: «Nel non voler capire che c’era da parte mia un sincero tentativo di risolvere i problemi. Sono quelli dei lavoratori e delle imprese. Io ho cercato di fare un riforma che guardasse entrambi». Dunque, non le ha creduto, nonostante cinque ore di confidenze. Ma cattivo con lei è stato anche Vendola per «certi attacchi che l’hanno amareggiata». Tornando poi sulle “storiche” lacrime nel giorno del debutto della riforma delle pensioni ha attaccato: «Due lacrimucce mie sono state ridicolizzate per un anno mentre quelle di Vendola sono un segno di sensibilità virile, per non parlare di quelle di Bersani». Nel corso della trasmissione ha anche annunciato di essere pronta sul tema delle pensioni a presentare «un emendamento. Spero che questa maggioranza vorrà considerare anche all’interno del pacchetto di stabilità questo provvedimento che è la soluzione di un problema grave, quello delle ricongiunzioni onerose».