Da Radio Vaticana a Comunione e Liberazione: “La Chiesa non si schiera”
La Chiesa schierata con Monti e Casini? Neanche per sogno. Oggi sono arrivati tre smentite da altrettante autorevoli fonti del mondo cattolico. Ha iniziato stamattina l’arcivescovo Rino Fisichella, con un’intervista a “La Stampa”: «La presenza trasversale dei politici cattolici in tutti i partiti è un dato ormai acquisito. La Chiesa ha a cuore i principi non negoziabili e chiede ai credenti di impegnarsi a loro difesa nella vita pubblica, a prescindere dallo schieramento nel quale si trovino ad operare». A proposito di quanti attribuiscono alla Chiesa un endorsement per Mario Monti, monsignor Fisichella esclude questa eventualità: «Non ci sono variazioni di orientamento – precisa – rispetto a quanto stabilito nel 2002 dalla nota dottrinale di Joseph Ratzinger sull’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica», che di fatto archiviava l’unità dei cattolici in politica.
Anche Comunione e liberazione smentisce l’impegno in favore dei candidati montiani. Una nota del movimento cattolico fondato da don Giussani mette le cose in chiaro: «I mezzi di informazione continuano a chiamare in causa il nome di Comunione e Liberazione a proposito delle vicende politiche, paventando divisioni e contrasti all’interno del movimento sulle scelte elettorali dei prossimi mesi. L’unità del movimento – si legge nella nota – non è una omologazione politica, tanto meno si identifica con uno schieramento partitico, ma è legata all’esperienza originale di Cl: un aiuto a vivere e a testimoniare la fede come pertinente alle esigenze della vita».
Quale sarà la bussola dei cattolici alle urne? Lo ha spiegato a Radio Vaticana il presidente dell’Unione dei Giuristi Cattolici, Francesco D’Agostino. «Mi auguro che gli elettori cattolici quando decideranno come votare andranno a verificare che rilievo i singoli partiti daranno ai temi etici, perché marginalizzarli, minimizzarli, rimandarli a scelte private di coscienza è un errore politico fondamentale». D’Agostino fa riferimento alle questioni della bioetica o riguardanti matrimonio e famiglia. Per il giurista cattolico «temi come la nascita, la morte, la malattia, la procreazione, che non sono temi privati, ma sono temi pubblici». Bersani e quelli del Pd sono d’accordo? E gli esponenti dei partiti montiani (finiani e candidati di Montezemolo)?